Presentazione del libro La scatola di legno di Simone Caffaz: un viaggio nella memoria della Shoah a Santa Croce sull’Arno

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In occasione dell’evento di domani sera, il 4 febbraio, avverrà la presentazione del libro di Simone Caffaz, dal titolo “La scatola di legno”, edito da Marchetti Editore. Questa iniziativa rappresenta l’ultimo appuntamento legato al Giorno della Memoria, organizzato dall’amministrazione Giannoni per l’anno 2025, in collaborazione con l’assessore alla memoria, Simone Balsanti, e il Tavolo della Memoria. L’incontro si svolgerà nella Saletta Vallini, adiacente alla biblioteca, a partire dalle ore 21. La moderazione del dibattito sarà curata dal professor Lorenzo Pera, storico dell’Università di Padova. Il tema affrontato nel libro riguarda gli ebrei in Italia, con particolare riferimento agli eventi che hanno caratterizzato la Shoah e le esperienze personali dei nonni dell’autore, le cui vicende si intrecciano con il territorio di Santa Croce sull’Arno e il Valdarno dopo l’8 settembre.

Origine del libro

L’idea di scrivere il libro è emersa a seguito di conversazioni avute nel 2006 con la nonna dell’autore. Esterina, che nel dopoguerra aveva gestito un negozio di abbigliamento fino all’età di 85 anni, chiamò Caffaz per mostrargli una scatola di legno contenente documenti, fotografie e materiali che raccontavano le esperienze familiari e della comunità ebraica italiana.

L’esperienza della nonna a Santa Croce sull’Arno

Per sfuggire ai nazisti, la nonna si trasferì continuamente dopo l’8 settembre. Dopo l’arresto del nonno, Esterina visse in un dormitorio a Santa Croce, dove molti ebrei toscani si rifugiavano. Il suo tentativo di liberare il marito dalla prigione di San Miniato culminò nel successo, grazie a una corruzione nei confronti delle autorità locali.

Particolarità della narrazione

Una componente significativa del libro è l’enfasi su come la persecuzione ha colpito le comunità ebraiche nei centri minori, a differenza delle narrazioni focalizzate sui grandi centri urbani. Le strateghi adottate dagli ebrei in questi piccoli centri, come il continuo cambiamento di abitazione per sfuggire ai controlli, evidenziano le difficoltà uniche di tali comunità.

La persecuzione nei centri minori

Caffaz sottolinea che le leggi razziali di Mussolini furono applicate anche nelle realtà più piccole, contrariamente a quanto a volte sostenuto. Le ricerche condotte hanno portato alla luce numerosi documenti di discriminazione nei confronti degli ebrei, anche in centri come Carrara.

Quello che emerge dalla storia familiare

Il quadro generale delle comunità ebraiche durante il fascismo rivela una netta divisione tra coloro che si schierarono con il regime e quelli che rimasero neutrali o oppositori, quest’ultimi per motivi ideologici legati al sionismo.

Fortunatamente, la famiglia di Caffaz riuscì a salvarsi, eccezion fatta per un cugino del nonno, tragicamente morto ad Auschwitz.

Le reazioni degli italiani durante la Shoah

Analizzando le reazioni della popolazione italiana, il libro chiarisce che ci furono sia atti di aiuto nei confronti degli ebrei, sia episodi di delazione e indifferenza. La diversità delle risposte rifletta una realtà complessa, dove ebbe luogo un contestuale bene e male.

Appartenenza politica e identità

Caffaz, attivo nel centrodestra e portavoce di valori liberali e moderati, non percepisce conflitti tra la propria identità ebraica e il suo impegno politico. Anzi, sottolinea che il centrodestra è oggi più incline a difendere Israele. Pur riconoscendo la presenza di fenomeni antisemiti marginali in entrambe le correnti politiche, segnala un preoccupante aumento di tali comportamenti nella società contemporanea.

  • Simone Caffaz – Autore
  • Lorenzo Pera – Moderatore
  • Simone Balsanti – Assessore alla Memoria