Le 5 parole da evitare assolutamente nel tuo curriculum vitae per avere successo

Parole da evitare nel curriculum vitae e su LinkedIn per massimizzare le possibilità di assunzione

Un curriculum vitae efficace è cruciale per distinguersi in un mercato del lavoro competitivo; alcune parole possono quindi rivelarsi controproducenti. I selezionatori cercano fatti concreti, non frasi generiche. Questo è particolarmente rilevante in eventi di grande rilevanza come il Festival di Sanremo 2025, dove si presenta un’opportunità di guadagnare 1.000 euro in soli due giorni. È fondamentale evitare certe scelte verbali per ottenere una chance di successo.

Il segreto per un curriculum vitae di successo

È essenziale che un curriculum risulti chiaro, conciso e privo di informazioni non necessarie. Un documento sintetico, che vada dritto al punto, è preferibile rispetto a un testo prolisso e disorganizzato. I recruiter ricevono un numero elevato di candidature ogni giorno, dedicando soltanto pochi secondi a ciascun CV. Pertanto, catturare rapidamente l’attenzione con informazioni pertinenti è fondamentale. Anche su LinkedIn, l’attenzione a evitare termini abusati contribuisce a una presentazione più efficace.

Parole da non utilizzare

Numerosi candidati commettono l’errore di arricchire il CV con frasi comuni o parole vuote che non aggiungono valore. Espressioni come “grande motivazione” o “forte entusiasmo” risultano spesso superflue. Se si presenta una candidatura, è implicito che si sia motivati. Ripeterlo non solo non offre nulla al profilo, ma potrebbe farlo apparire privo di originalità.

In aggiunta, è frequente l’uso di frasi generiche come “ottime capacità di lavorare in team” o “buone doti comunicative“. Tali affermazioni, se prive di esempi concreti, risultano vaghe. È consigliabile sostituirle con esempi specifici che dimostrino le competenze, come descrivere un progetto di successo su cui si è collaborato, evidenziando i risultati ottenuti.

È altrettanto importante evitare di elencare passioni o hobby falsi. Alcuni candidati, nel tentativo di risultare più interessanti, aggiungono attività che non praticano. Questa azione può ritorcersi contro. Se il recruiter decidesse di approfondire l’argomento in fase di colloquio, potrebbe sorgere difficoltà e compromettere la credibilità del candidato.