Israele e Hamas: inizia oggi la tregua con il primo atteso scambio di ostaggi

La situazione attuale tra Israele e Hamas segna un momento cruciale con l’entrata in vigore della tregua, prevista per oggi, 19 gennaio, alle ore 8.30 locali. Questo cessate il fuoco, sebbene temporaneo, è carico di tensioni e aspettative, specialmente in merito al primo scambio di ostaggi e prigionieri palestinesi.
tre donne i primi ostaggi a tornare a casa
Una delle questioni più delicate riguarda le identità dei primi tre ostaggi israeliani, tra i trentatré rapiti, che verranno liberati oggi. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso la sua determinazione a ricevere una lista completa degli ostaggi previsto per il rilascio, chiarendo che qualsiasi violazione dell’accordo ricadrà su Hamas. In base a quanto stabilito, le prime a essere restituite saranno tre donne civili israeliane. Netanyahu ha affermato che il governo israeliano «riporterà a casa ostaggi vivi grazie alla nostra determinazione» e ha annunciato un incremento nel numero dei prigionieri che verranno rilasciati rispetto alle proposte iniziali di Hamas. I familiari degli ostaggi, preoccupati per le successive fasi della liberazione, hanno sollecitato il governo a velocizzare i negoziati, evidenziando l’importanza di iniziare a discutere gli accordi futuri in tempi brevi.
1.904 i palestinesi che verranno scarcerati
Secondo i termini dell’accordo, il governo israeliano prevede di liberare 1.904 palestinesi. Di questi, 1.167 sono residenti nella Striscia di Gaza e non hanno preso parte agli attacchi del 7 ottobre 2023. Tra i prigionieri ci sono anche individui detenuti per reati minori e alcuni noti per loro gravi delitti. Tra le figure di rilievo c’è Zakaria Zubeidi, ex comandante delle Brigate di Al-Aqsa. Ecco alcuni nomi significativi tra i palestinesi che verranno scarcerati:
- Zakaria Zubeidi
- Mahmoud Atallah
- Wael Qassem
- Wissam Abbasi
tensione alle stelle
In questo contesto, cresce la tensione a Gaza. Dopo l’annuncio del cessate il fuoco, l’esercito israeliano ha esortato i cittadini palestinesi a evitare le zone sensibili, in particolare il corridoio Netzarim. Inoltre, le forze israeliane si trovano in stato di massima allerta in previsione di possibili sviluppi futuri. Durante la notte precedente l’attuazione del cessate il fuoco, le IDF hanno riposizionato le loro truppe, segnando una fase di ritiro dalle aree urbane per allinearsi alle linee concordate.
l’avvertimento di netanyahu: pronti a tornare in guerra
Netanyahu ha fissato un chiaro avviso: nel caso di fallimento dell’accordo, Israele è pronto a una nuova offensiva, sostenuto dagli Stati Uniti. Secondo il primo ministro, le autorità statunitensi, compresi i presidenti Biden e Trump, sono pienamente solidali con gli obiettivi di sicurezza israeliani. Netanyahu ha enfatizzato la necessità di mantenere un’adeguata preparazione per ulteriori conflitti, evidenziando il sostegno incondizionato che Israele riceverà per garantirsi le risorse necessarie.