Il ministro dell’Interno ha recentemente espresso la sua posizione relativa agli inseguimenti delle forze dell’ordine, sottolineando la loro legittimità e necessità in determinate circostanze. Queste dichiarazioni emergono nel contesto del dibattito che sta seguendo l’episodio tragico di Ramy, con l’intento di chiarire le modalità operative delle autorità competenti.
inseguimenti e modalità operative
Matteo Piantedosi, intervenuto a ‘Dritto e Rovescio’ su Retequattro, ha dichiarato: “Inseguire è una modalità operativa che non solo è permessa, ma in certi casi è addirittura necessaria”. Riferendosi alle dichiarazioni di Franco Gabrielli riguardo all’episodio di Ramy, il ministro ha rimarcato che: “l’Arma dei carabinieri ha fornito tutti i video relativi a questo evento” e si è mostrato critico verso la possibilità di un inseguimento condotto in modo non appropriato.
riflessioni sulla sicurezza
Piantedosi ha enfatizzato l’importanza della sicurezza, evidenziando che: “se si comunica che fermarsi all’alt è fondamentale, si rischia di esporre a pericolo sia i cittadini che gli operatori delle forze dell’ordine”. Inoltre, ha aggiunto che spesso i membri delle forze dell’ordine si trovano in situazioni rischiose a causa di inseguimenti inevitabili.
preoccupazioni sulle manifestazioni
Il ministro ha inoltre espresso preoccupazione per l’ aggressività mostrata dai manifestanti verso le forze dell’ordine. Citando i dati del 2024, ha segnalato un incremento significativo dei feriti tra le forze di polizia durante le manifestazioni, con un aumento del 127% rispetto all’anno precedente. Questo incremento evidenzia una tendenza preoccupante durante le manifestazioni pubbliche.
perquisizioni a brescia
Riguardo al recente caso delle perquisizioni a Brescia, Piantedosi ha affermato che le operazioni si inseriscono in un contesto di piena legalità, pur riconoscendo la necessità di pratiche caratterizzate da proporzionalità e adeguatezza.
zone rosse ed efficacia
Infine, quanto alle zone rosse, il ministro ha ribadito il suo sostegno, ritenendo queste aree strumenti efficaci che hanno ricevuto un buon riscontro dalla cittadinanza. Ha specificato che l’obiettivo è fornire alle forze di polizia un ulteriore strumento operativo per garantire la sicurezza.