Furio Colombo, una figura di spicco nel panorama giornalistico e culturale italiano, è venuto a mancare questa mattina all’età di 94 anni. Koriestato dalla moglie Alice e dalla figlia Daria, la notizia è stata comunicata dalla famiglia. I funerali si terranno presso il Cimitero Acattolico di Roma il 15 gennaio alle ore 15.
Contributo al giornalismo e alla cultura
Furio Colombo ha dedicato oltre settant’anni della sua vita all’informazione scritta e parlata, ricoprendo un ruolo cruciale nell’evoluzione dei mezzi di comunicazione. La sua esperienza come inviato della Rai e corrispondente dagli Stati Uniti ha arricchito il dibattito pubblico italiano, così come il suo lavoro come editorialista per “Repubblica”, direttore de “L’Unità” e fondatore de “Il Fatto Quotidiano”. Durante la sua carriera, ha partecipato attivamente anche al dibattito politico, svolgendo la mansione di parlamentare per tre legislature nei gruppi Democratici di Sinistra, L’Ulivo e il Partito Democratico.
Attività professionale nazionale e internazionale
Colombo ha svolto una vasta attività culturale e accademica, ricoprendo ruoli significativi come docente presso università di prestigio, tra cui la Columbia University. Ha preso parte a vari programmi di Rai e diretto l’Istituto Italiano di Cultura di New York. La sua produzione saggistica affronta temi rilevanti come il rapporto tra comunicazione e società.
- Furio Colombo
- Alice Colombo (moglie)
- Daria Colombo (figlia)
- Umberto Eco
- Antonio Padellaro
- Marco Travaglio
- Jacques Le Goffe
- Francesco Rosi (regista)
- Pier Paolo Pasolini
Impegno politico e legislativo
Colombo ha anche avuto un’importante carriera politica, partecipando alla creazione della legge sul Giorno della Memoria della Shoah e presiedendo la Commissione Permanente della Camera dei Deputati per i Diritti Umani. Nel corso della vita ha manifestato un forte impegno per i diritti umani e per la lotta contro il pregiudizio.
Nato a Châtillon, in Valle d’Aosta, il 1° gennaio 1931, Furio Colombo era laureato in Giurisprudenza e famoso per la sua influenza nel dibattito culturale e politico italiano. Il suo lascito include numerosi saggi, articoli e una vasta produzione letteraria.
Opere e pubblicazioni
Di seguito alcune delle sue opere più significative:
- “L’America di Kennedy” (Feltrinelli, 1964)
- “Da Kennedy a Watergate” (Sei, 1974)
- “Rabbia e televisione” (Sugarco, 1981)
- “Il Dio d’America” (Mondadori, 1983)
- “Il libro nero della democrazia” (Baldini e Castoldi, 2001)
- “Clandestino. La caccia è aperta” (La Nave di Teseo, 2018)
- “No. L’opposizione di uno” (La Nave di Teseo, 2021)
- “Sulla pace. La guerra in Ucraina e l’eterno dilemma” (Aliberti, 2022)