Ex Ilva: le offerte dei Commissari svelano il futuro dell’acciaio in Italia

Alla mezzanotte del 10 gennaio si conclude il termine per la presentazione delle proposte vincolanti per l’acquisizione di Acciaierie d’Italia, relative all’ex Ilva. Le offerte, sebbene non si conosca ancora il numero, saranno esaminate dai Commissari straordinari, avviando così un processo decisivo per il futuro dell’azienda.

10 gennaio 2025 | 07.57 LETTURA: 3 minuti

scadenza per le offerte di acquisto

Il termine per la presentazione delle offerte scade oggi, 10 gennaio. Dopo una proroga concessa rispetto alla scadenza originale del 30 novembre, non si prevedono ulteriori attese. Di conseguenza, nel recente decreto milleproroghe si è deciso di aumentare il prestito ponte da 320 a 420 milioni di euro, per supportare l’azienda in difficoltà.

cosa accade dopo l’apertura delle buste

Quando le offerte saranno aperte, i Commissari procederanno alla valutazione tecnica delle proposte. Questo processo consente ai partecipanti di migliorare le offerte, formando potenziali alleanze tra i soggetti interessati. La proposta più idonea verrà quindi inviata al ministero delle imprese e del Made in Italy per la successiva valutazione governativa. Inoltre, il governo potrà attivare il golden power per tutelare il futuro industriale della società.

i potenziali acquirenti

I candidati per l’acquisto sono emersi nel corso degli ultimi mesi e includono nomi come:

  • Vulcan Steel
  • Stelco
  • Metinvest
  • Marcegaglia
  • Baku Steel

Vi è preoccupazione per l’eventualità di una vendita frazionata, un’opzione che i sindacati avversano fortemente.

il futuro dei lavoratori

Attualmente, quasi 3.000 lavoratori si trovano in cassa integrazione, di cui oltre 2.000 a Taranto. Questa situazione è destinata a perdurare fino alla fine del 2025, grazie a una recente normativa che consente l’uso dell’ammortizzatore sociale. La ripresa dell’attività produttiva, Dipenderà dall’effettiva riattivazione degli impianti e dall’aumento della produzione, che attualmente si attesta a circa 9.000 tonnellate al giorno, un livello molto ridotto rispetto ai quasi 8 milioni di tonnellate annue in condizioni normali.