Il mutato legame degli italiani con il mondo del lavoro è al centro delle osservazioni più recenti, in particolare in un contesto demografico che registra un crescente invecchiamento della popolazione. Le aspettative dei giovani e le prospettive lavorative dei cosiddetti boomer stanno subendo significativi cambiamenti, come evidenziato dal secondo report dell’Osservatorio Enpaia-Censis dedicato al settore agricolo.
Il cambiamento del rapporto con il lavoro
In un’Italia che affronta la crisi demografica, l’atteggiamento verso il lavoro si evolve. È interessante notare come il 65,1% della popolazione percepisca l’innalzamento dell’età pensionabile come “una costrizione alla libertà individuale”, con una percentuale che raggiunge il 69,6% tra i cittadini di età compresa tra i 35 e i 64 anni. Contrariamente, circa il 70% degli italiani sostiene la necessità di permettere ai pensionati di continuare l’attività lavorativa, con un consenso che sfiora l’80% tra la fascia degli over 64.
Active ageing e inclusione sociale
Il report sottolinea l’importanza di un sistema stretto e integrato di misure di active ageing, per favorire l’inclusione delle fasce più anziane nella sfera sociale e lavorativa, senza che l’età rappresenti un ostacolo. Il direttore generale di Enpaia, Roberto Diacetti, chiarisce che il 92% dei lavoratori desidererebbe maggiori libertà nella scelta dell’età pensionabile, auspicando una maggiore flessibilità nelle modalità di uscita dal mondo del lavoro. L’opzione di andare in pensione anticipatamente, con penalizzazioni contenute, o di restare attivi oltre l’età di pensionamento, è vista come urgente e necessaria.
Le sfide salariali e le riflessioni proposte
Diacetti mette in evidenza la problematica dei salari, considerati troppo bassi, che influiscono negativamente sulle future pensioni e sulla domanda interna. La proposta di rivedere una minima quota di dividendi delle imprese per favorire un aumento delle retribuzioni è da considerarsi una riflessione seria e necessaria.