Il cambiamento del potere politico in Nord America sta avvenendo attraverso un’evoluzione rapida e complessa. Questo fenomeno si affonda nelle trasformazioni delle strutture sociopolitiche, in particolare nelle subculture politiche. Tali ambiti, introdotti oltre trent’anni fa da Paolo Farneti, fungono da interfaccia tra società civile e sistema partitico, delineando i contesti ideologici che influenzano i comportamenti dei gruppi sociali legati alle diverse forme di proprietà economica presenti nei mercati.
Trasformazioni nei partiti politici
Le basi elettorali di repubblicani e democratici hanno subito cambiamenti radicali. Attualmente, gli operai si orientano verso i repubblicani, preoccupati dalle politiche liberali che promuovono la deregolamentazione dell’immigrazione e la finanziarizzazione globale, sostenute da figure come Blair e Clinton. Allo stesso tempo, i repubblicani non riescono più a ottenere il sostegno delle classi intellettuali che in passato supportavano Lincoln, il quale era noto per la sua opposizione allo schiavismo e al Ku Klux Klan.
Il contesto della politica estera
Le ripercussioni in ambito di politica estera sono state altrettanto significative. Gli Stati Uniti, una superpotenza unipolare, hanno cessato di impegnarsi direttamente contro l’URSS e la Russia post-Eltsin, eventi che avrebbero potuto comportare un’eventuale sconfitta totale. Dopo la vittoria di Stalin nella Seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti hanno mantenuto la loro influenza a livello globale.
Il nuovo equilibrio di potere
Con l’ascesa della Cina e il fallimento dell’integrazione economica proposta dal Partito Comunista Cinese, gli Stati Uniti hanno riconosciuto che il futuro della storia mondiale si sta delineando nell’Indo-Pacifico. Pertanto, in Europa, lasciano che le singole nazioni affrontino il proprio destino, delegando loro la responsabilità della difesa contro la Russia. Queste nazioni si trovano a dover scegliere tra investimenti nel welfare e spese in armamenti.
Il ruolo dell’Inghilterra
Nel contesto attuale, l’Inghilterra continua a mantenere una storica ostilità verso la Russia, mentre allo stesso tempo affronta un crescente declino rispetto alle monarchie petrolifere e a nuove alleanze geopolitiche. La guerra russa in Ucraina ha ulteriormente complicato i rapporti di potere, esacerbando le fragilità esistenti.
Punto centrale di questa nuova era è il passaggio dalla deterrenza nucleare alla deterrenza energetica, simbolizzato dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti alla Russia.
La situazione in Europa
La cancelliera Angela Merkel ha cercato di guidare la Germania e la sua ambivalente alleata francese verso una stabilità economica, basandosi sull’integrazione economica con la Russia. Le sanzioni energetiche e finanziarie hanno messo a dura prova l’economia dell’Unione Europea, generando un’accresciuta dipendenza dagli Stati Uniti.
Francia e Germania avevano sperato che i rifornimenti energetici russi a prezzi controllati potessero garantire un’autonomia economica dall’America, un’illusione che si è rivelata fragile. Il modello industriale europeo, basato su un approvvigionamento energetico a basso costo, ha mostrato vulnerabilità in seguito agli attuali eventi geopolitici.
Il governo Trump ha chiaramente stabilito che l’Europa deve aumentare gli acquisti di GNL dagli Stati Uniti, mettendo in evidenza l’illuso senso di autosufficienza energetica americana e il crescente svantaggio economico dell’Europa.
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