Disoccupazione a novembre: calo generale, ma preoccupante aumento tra i giovani

L’andamento del mercato del lavoro e dell’inflazione in Italia presenta dati variegati e significativi. Recenti report dell’Istat evidenziano una diminuzione del tasso di disoccupazione insieme a una situazione complessa per i giovani. Allo stesso tempo, l’andamento dell’inflazione mostra segnali di stabilizzazione, ma con una certa cautela.

Tasso di disoccupazione

Nel mese di novembre, si è registrato un tasso di disoccupazione pari al 5,7%, con una leggera diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente. Si segnala, invece, un incremento del tasso di disoccupazione giovanile, che raggiunge il 19,2%, con un incremento di 1,4 punti percentuali. Secondo l’analisi dell’istituto di statistica, il numero di individui in cerca di occupazione è diminuito complessivamente, con una flessione del 1,6%, corrispondente a 24mila unità. Questa diminuzione coinvolge prevalentemente donne e persone di età compresa tra i 25 e i 49 anni, mentre per le altre fasce di età, inclusi gli uomini, si osserva un aumento.

Andamento dell’occupazione

Le statistiche di novembre indicano un leggero calo nel numero totale degli occupati, che si attestano a 24 milioni 65mila (-13mila unità). Tale riduzione è attribuibile esclusivamente ai dipendenti a termine, che scendono a 2 milioni 652mila, mentre il numero di dipendenti permanenti aumenta a 16 milioni 264mila e gli autonomi rimangono stabili a 5 milioni 149mila. In termini annui, la crescita dell’occupazione si contraddistingue per un aumento di 328mila occupati, con un incremento significativo di 500mila dipendenti permanenti e 108mila autonomi, compensato dal calo dei dipendenti a termine (-280mila). Il tasso di occupazione si mantiene al 62,4% e quello di inattività sale al 33,7%.

Inflazione e stabilità dei prezzi

Per quanto concerne l’inflazione, a dicembre le stime preliminari indicano una stabilizzazione al +1,3%. La media annuale del 2024 mostra un incremento dei prezzi al consumo pari all’1,0%, in netto calo rispetto al +5,7% del 2023. Questo segnale di rallentamento è principalmente attribuido alla significativa diminuzione dei beni energetici, scesi a -10,1%. Anche il settore alimentare registra un rapido abbassamento della corsa dei prezzi, portando a +2,3%, mentre nel 2024, l’inflazione di fondo si attesta a +2,0%.

In particolare, a dicembre il carrello della spesa ha mostrato un rallentamento, con il tasso di crescita annuale dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona che si è ridotto a +1,9%, mentre i prodotti ad alta frequenza d’acquisto mostrano un incremento da +1,6% a +1,8%.