Una rivelazione patrimoniale sorprendente
La recente obbligatorietà di trasparenza finanziaria per i leader thailandesi ha portato alla luce la straordinaria fortuna di Paetongtarn Shinawatra, primo ministro dalla scorsa estate. Nella sua dichiarazione patrimoniale, richiesta dalla Commissione nazionale anticorruzione (NACC), è stato indicato un patrimonio totale di 13,8 miliardi di baht, equivalenti a circa 400 milioni di euro. Questa notizia ha catturato immediatamente l’attenzione dei media nazionali, sollevando interrogativi circa le origini di questa gigantesca ricchezza.
Un inventario di lusso straordinario
I dettagli del patrimonio del Primo Ministro rivelano una collezione di beni di lusso sbalorditiva: 217 borse di marca per un valore superiore ai 2 milioni di euro, 75 orologi di alta gamma per un valore di 4,6 milioni di euro, oltre a una strepitosa collezione di gioielli comprendente 108 anelli, 205 paia di orecchini e 69 bracciali.
L’accumulo di tali accessori di lusso è indicativo di uno stile di vita opulento, che contrasta fortemente con le condizioni economiche della maggior parte dei thailandesi.
Patrimonio diversificato e investimenti internazionali
Il patrimonio di Paetongtarn Shinawatra non si limita ai beni di lusso, ma include investimenti per un totale di oltre 310 milioni di euro. È presente una considerevole liquidità di 28 milioni di euro e un portafoglio immobiliare internazionale che comprende proprietà a Londra e in Giappone.
Il patrimonio netto, dopo la detrazione delle passività che ammontano a 141 milioni di euro, è di 251 milioni di euro.
L’eredità della dinastia Shinawatra
Questa imponente fortuna si colloca nel contesto della famiglia Shinawatra. Thaksin Shinawatra, padre di Paetongtarn e ex primo ministro, è uno degli uomini più ricchi della Thailandia, con un patrimonio stimato di 2,1 miliardi di dollari, secondo Forbes.
Il suo impero nel settore delle telecomunicazioni, rappresentato dalla Shin Corp, ha costituito un trampolino di lancio per la sua carriera politica, creando una dinastia influente nel Paese.
Implicazioni politiche di una fortuna così considerevole
Questa esposizione patrimoniale suscita interrogativi riguardanti l’influenza della ricchezza nella politica thailandese. Nonostante l’esilio forzato di Thaksin Shinawatra dopo il colpo di Stato del 2006, la famiglia ha continuato a esercitare un ruolo significativo sulla scena politica nazionale, evidenziando la forte interconnessione tra potere economico e politico nel regno.
Considerazioni finali
La pubblicazione del patrimonio di Paetongtarn Shinawatra sottolinea la straordinaria concentrazione di ricchezza tra l’élite politica tailandese.
Se da un lato tale trasparenza soddisfa i requisiti di una governance democratica, dall’altro solleva interrogativi riguardo all’equità sociale e alla concentrazione di potere economico e politico all’interno delle medesime famiglie nel Regno di Thailandia.