Il fenomeno dei paradisi fiscali ha un impatto rilevante sull’economia italiana, con significative perdite di gettito per l’erario nazionale. Tra i principali attori di questa problematica vi sono il Principato di Monaco, il Granducato del Lussemburgo, il Liechtenstein e le Channel Islands, i quali si posizionano ai vertici della classifica dei paradisi fiscali a livello globale. Le informazioni provengono dall’ufficio studi della Cgia, che sottolinea come questi luoghi attraggano ricchezze e contribuenti soprattutto italiani.
trasferimenti verso i paradisi fiscali
Numerosi italiani, tra cittadini privati e aziende, si sono trasferiti in queste località favorevoli dal punto di vista fiscale. Si stima che circa 8.000 italiani abbiano scelto di stabilire la propria residenza nel Principato di Monaco, approfittando di una tassazione pari a zero sia sul reddito che sugli immobili. Fra coloro che hanno compiuto questa scelta si trovano imprenditori, sportivi e figure dello spettacolo.
presenza italiana in Lussemburgo
Il Lussemburgo ospita una consistente comunità di investitori e istituzioni italiane, includendo sei banche italiane, circa cinquanta fondi d’investimento e varie multinazionali. Questa dinamica ha portato a una perdita annuale di circa 10 miliardi di euro per l’Italia, a causa dei trasferimenti delle ricchezze all’estero e delle strategie fiscali adottate da grandi gruppi industriali.
nuove politiche fiscali
Per rispondere a questa situazione, è stata introdotta nel 2024 la global minimum tax (gmt), che prevede un’aliquota minima del 15% per le multinazionali. Il contributo atteso per il 2025 è limitato, con previsioni che indicano incassi di 381,3 milioni di euro, in aumento negli anni successivi, ma ancora ben al di sotto delle perdite attuali.
impatto della gmt in Europa
Attualmente, 19 Paesi dell’UE stanno applicando la nuova normativa, rendendo evidente che permangono opportunità per le multinazionali di spostare utili verso paesi con tassazioni più vantaggiose. È previsto che Paesi come Cipro e Portogallo rispondano agli obblighi richiesti da Bruxelles per evitare sanzioni.
occupazione nelle multinazionali
In Italia, il numero di occupati nelle multinazionali ammonta a 3,5 milioni, costituiti dal 20% del totale degli addetti. In alcune regioni, come Lombardia e Emilia Romagna, questa quota raggiunge valori ancora più elevati.
contributo delle multinazionali al fatturato
Il fatturato complessivo del sistema produttivo italiano si attesta su 4.322 miliardi di euro, di cui quasi 1.975 miliardi è attribuibile a multinazionali. Ciò indica che il 45,7% del fatturato privato è generato da aziende di questo tipo, con punte fino al 66,9% nel Lazio.