Il monitoraggio sui casi di influenza in Italia ha evidenziato un significativo rallentamento durante il periodo natalizio, con una forte riduzione dell’incidenza rispetto all’anno precedente. Analizzando il report dell’Iss, emergono dati rilevanti sullo stato attuale delle sindromi simil-influenzali nel Paese.
i dati epidemiologici
La rilevazione attuale mostra un’incidenza di 9,9 casi per mille assistiti, in calo rispetto ai 10,5 della settimana precedente. In contrapposizione, nella stessa settimana dell’anno scorso si registrava un picco di 18,4 casi per mille assistiti. La riduzione dei casi è presente in tutte le fasce di età, principalmente tra i bambini sotto i 5 anni, con un’incidenza di 23,6 casi.
Le regioni più colpite da questa ondata influenzale risultano essere:
- Liguria
- Toscana
- Lazio
- Campania
Alcune regioni, come Basilicata e Calabria, non hanno attivato la sorveglianza epidemiologica. Una co-circolazione di diversi virus respiratori contribuisce all’incidenza delle sindromi simil-influenzali, attualmente sostenuta non solo dai virus influenzali, ma anche da altri patogeni respiratori.
l’analisi virologica
Nella settimana analizzata, il 16,8% dei campioni di laboratorio ha mostrato positività al virus influenzale, in crescita rispetto al 10,5% della settimana precedente. Su 810 campioni clinici analizzati, 136 risultano positivi al virus influenzale, specificamente:
- 111 di tipo A (comprendenti 48 H1N1pdm09, 19 H3N2, e 44 non sottotipizzati)
- 25 di tipo B
Altre positività riguardano virus respiratori sinciziali (82 campioni) e Sars-CoV-2 (17 campioni). Questo scenario evidenzia una complessità nella circolazione virale con vari virus respiratori evidenziati.
il parere del medico
Il virologo Mauro Pistello, direttore dell’Unità di virologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa, sottolinea come il picco influenzale in Italia abbia una stagionalità chiara, con i dati di quest’anno coerenti con le previsioni dell’Oms. Pur registrando un rallentamento, l’incidenza dell’influenza è comunque alta, e durante le festività non scompare completamente. Questo fenomeno è accentuato dalla presenza di bambini, la cui immunità è ancora in fase di sviluppo, rendendoli particolarmente suscettibili a tornare contagiati.