Il digiuno: la chiave per mantenere il cervello giovane secondo un studio

Recenti scoperte scientifiche hanno messo in luce il comportamento differente delle cellule cerebrali rispetto all’invecchiamento. Un nuovo studio ha svelato come alcune di queste cellule siano particolarmente vulnerabili a cambiamenti genetici conseguenti al passare del tempo. La ricerca, finanziata dai National Institutes of Health (NIH) statunitensi e pubblicata sulla rivista ‘Nature’, ha stabilito un legame tra l’invecchiamento cellulare e ormoni cruciali per soddisfare bisogni fondamentali, come l’alimentazione.

l’invecchiamento cerebrale

Questo studio approfondisce il fenomeno dell’invecchiamento cerebrale, identificando specifiche cellule con maggiore sensibilità ai cambiamenti del tempo. In particolare, è emerso che l’attività dei geni collegati all’infiammazione aumenta nei cervelli anziani, mentre quella associata alla funzionalità e alla struttura neuronale diminuisce. Un punto cruciale è stato identificato nell’ipotalamo, dove si registrano interazioni significative tra infiammazione e deterioramento delle funzioni neuronali.

Le cellule chiave

Le modifiche più rilevanti sono state osservate in cellule situate vicino al terzo ventricolo dell’ipotalamo, tra cui:

  • Taniciti
  • Cellule ependimali
  • Neuroni responsabili dell’assunzione di cibo

Queste cellule giocano un ruolo fondamentale nell’omeostasi energetica e nel metabolismo, suggerendo un possibile legame tra dieta, fattori legati allo stile di vita e vulnerabilità ai disturbi cerebrali legati all’invecchiamento.

metodologia della ricerca

I ricercatori hanno impiegato tecniche avanzate di analisi genetica, studiano oltre 1,2 milioni di cellule cerebrali di topi giovani e adulti. I topi anziani, considerati equivalenti a umani di mezza età, mostrano somiglianze nei meccanismi cerebrali. Dallo studio è emerso un incremento nell’attività dei geni legati ai processi infiammatori, mentre si è notata una diminuzione per quanto riguarda i circuiti neuronali.

il ruolo dell’ipotalamo

Il terzo ventricolo, snodo centrale per il passaggio del liquido cerebrospinale, è fondamentale per la produzione di ormoni controllanti le funzioni corporee, come fame e temperatura. I cambiamenti di attività genetica nelle cellule che rivestono questo ventricolo sono indicativi dell’importanza di ulteriori studi per chiarire i meccanismi coinvolti.

prospettive future

Risulta evidente l’importanza di indagini più approfondite per comprendere i collegamenti tra invecchiamento cellulare e salute umana. La delineazione di questo ‘hot spot’ nell’ipotalamo potrebbe rivelarsi cruciale per lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici mirati, volti a preservare la funzionalità cerebrale e prevenire malattie neurodegenerative correlate all’età.