Le recenti dinamiche del mercato del gas hanno sollevato preoccupazioni riguardo all’aumento dei costi, evidenziando le conseguenze della cessazione delle forniture di gas russo. Tale frotta di eventi ha portato a una strategia di risposta da parte dell’Unione Europea.
responsabilità del blocco delle forniture
Secondo le dichiarazioni ufficiali della Russia, la causa della sospensione delle forniture di gas verso l’Europa è attribuita agli Stati Uniti, al governo ucraino e ai vari Stati membri europei. Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, sostiene che queste entità abbiano compromesso il benessere delle loro popolazioni per favorire l’economia americana. Questo quadro politico complesso evidenzia il frazionamento delle relazioni internazionali in ambito energetico.
prezzi del gas in aumento
Il 2 gennaio, l’indice Igi (Italian Gas Index) ha registrato un incremento, attestandosi a 50,80 euro/MWh, rispetto ai 50,23 euro/MWh del giorno precedente. Questa misura, elaborata dal Gestore dei Mercati Energetici (Gme), è un indicatore essenziale per l’analisi delle fluttuazioni del mercato del gas in Italia e funge da guida per le operazioni di hedging e i contratti di fornitura.
la strategia dell’unione europea
La Commissione Europea ha riconosciuto che la cessazione delle esportazioni di gas russo all’Europa attraverso l’Ucraina era prevista. Da oltre un anno, l’ente si è coordinato con i vari Stati membri per garantire forniture alternative. L’obiettivo principale è quello di assicurare l’approvvigionamento energetico per i paesi dell’Europa centrale e orientale. Inoltre, si evidenzia che l’infrastruttura del gas dell’UE è stata progettata per adattarsi a forniture non russe, utilizzando rotte diversificate.