Recenti sviluppi riguardanti il caso di Mohammad Abedini Najafabadi, un cittadino iraniano di 38 anni, hanno portato all’analisi della sua detenzione da parte delle autorità italiane. La giustizia americana ha richiesto la sua estradizione, evidenziando il rischio di fuga e la possibile pericolosità dell’individuo.
Richiesta di arresti domiciliari
Il Procuratore Generale di Milano ha inviato un parere negativo alla Corte d’Appello riguardante la richiesta della difesa di Abedini di poter scontare la detenzione agli arresti domiciliari. L’arresto dell’iraniano è avvenuto il 16 dicembre presso l’aeroporto di Malpensa, su richiesta della giustizia americana. Le accuse formulate includono violazioni delle leggi sull’esportazione di componenti elettronici destinati all’Iran, considerati utilizzabili per fini terroristici.
Valutazioni del PG sul pericolo di fuga
Il procuratore generale ha messo in evidenza che le garanzie presentate dalla difesa, tra cui un appartamento e supporto economico da parte del consolato iraniano, non sono sufficienti a mitigare il rischio di fuga. Ha dichiarato che:
- La messa a disposizione di un appartamento non offre adeguate garanzie.
- Il supporto economico da parte del consolato iraniano solleva preoccupazioni.
- Le limitazioni come un divieto di espatrio sembrano inadeguate.
Giustizia americana e pericolosità del soggetto
La giustizia degli Stati Uniti ha inviato una comunicazione formale, esprimendo la necessità di mantenere Abedini in carcere. Questa comunicazione sottolinea la sua presunta pericolosità e la necessità di gestire il caso con cautela. La lettera è stata inviata poco dopo l’arresto, evidenziando l’urgenza della situazione.
Richieste dell’ambasciatore iraniano
Il governo iraniano, attraverso il suo ambasciatore a Roma, ha richiesto un’accelerazione nella liberazione di Abedini, definendone le accuse come “false”. Questo appello è stato fatto nel contesto di discussioni diplomatiche e si è focalizzato sulla necessità di garantire la tutela consolare per il cittadino iraniano detenuto. Si è anche parlato di:
- Accesso consolare garantito.
- Agevolazioni assistenziali durante la detenzione.
- Contatti telefonici con i familiari.