Cuore Artificiale Permanente: Primi Impianti Sperimentali Previsti per il 2025

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Avanzamenti nel campo del cuore artificiale

L’innovazione nel settore medico sta facendo passi da gigante, con il cuore artificiale totale (Tah) che si sta confermando come una soluzione promettente per i pazienti con gravi insufficienze cardiache. Questa tecnologia, già attualmente utilizzata come dispositivo ponte in attesa di un trapianto, rappresenta un’importante evoluzione nella cura di questa condizione. Con un’anteprima dei primi impianti permanenti previsti per il prossimo anno, si prospettano significativi miglioramenti.

Il ruolo delle tecnologie militari

Il cuore artificiale Aeson, sviluppato dall’azienda di tecnologie mediche Carmat, è il risultato di un’integrazione di tecnologie militari avanzate e innovazioni ispirate agli smartphone. Questo dispositivo, progettato per sostituire un cuore malato, è attualmente testato e già impiantato in pazienti dal 2021 in vari contesti internazionali.

Caratteristiche del dispositivo Aeson

Il cuore artificiale Aeson è progettato per riprodurre la forma di un cuore naturale ed è costruito in un laboratorio dedicato che unisce tecnologia e artigianato. La sua funzionalità si basa su una scheda elettronica all’avanguardia, alimentata da batterie esterne trasportabili in uno zaino, che costituisce parte integrante del dispositivo stesso.

Innovazioni progettuali

Stéphane Piat, CEO di Carmat, ha sottolineato che la scheda elettronica del dispositivo è derivata da tecnologie utilizzate nella missilistica, affinata per adattarsi agli spazi ristretti del cuore. Ciò ha reso possibile estendere la durata del dispositivo, proteggendolo dalle condizioni atmosferiche interne, caratterizzate da umidità e temperature variabili.

Sperimentazioni e sviluppo futuro

Attualmente, Carmat sta selezionando i centri medici per l’avvio della sperimentazione del cuore artificiale permanente. I risultati dei test di stress sul dispositivo hanno mostrato prestazioni promettenti, senza problemi neanche in condizioni estreme di umidità e temperatura.

La ricerca in questo campo è iniziata nel 2013 e ha visto una continua evoluzione grazie alla visione del cardiochirurgo Alain Carpentier, cofondatore di Carmat, il quale ha sempre creduto nella possibilità di realizzare un cuore artificiale che possa sostituire efficacemente l’organo naturale. L’innovazione in questo settore è destinata a proseguire, portando a dispositivi sempre più efficienti e compatti.