L’adozione di misure sempre più restrittive nei confronti delle donne in Afghanistan continua a suscitare preoccupazioni a livello globale. Negli ultimi giorni, un nuovo decreto della Polizia morale talebana ha imposto regole particolarmente severe, limitando ulteriormente la libertà delle donne. Questo documento fornisce un’analisi approfondita della situazione attuale e dei decreti in vigore.
Il decreto della Polizia morale
Il recente provvedimento prevede il divieto per le donne di affacciarsi alle finestre delle proprie abitazioni. Il portavoce talebano, Zabihullah Mujahid, ha dichiarato che l’obiettivo è quello di prevenire “atti osceni”. La normativa sancisce che donne dovrebbero evitare di vedere il proprio ambiente domestico e gli spazi privati.
Regole per le finestre
Secondo il decreto, le nuove costruzioni non devono prevedere finestre che si affacciano su aree frequentate da donne; nel caso di edifici esistenti, le finestre devono essere murate. Le municipalità sono state obbligate a vigilare sull’applicazione di queste norme, entrate in vigore con la pubblicazione del decreto.
Precedenti regole severe
In precedenza, il primo novembre, i Talebani avevano decretato un ulteriore divieto, limitando la possibilità alle donne di udire altre donne. Il ministro per la Promozione della virtù e la prevenzione del vizio, Khalid Hanafi, ha affermato che le donne devono pregare in silenzio per non farsi sentire, poiché la loro voce è considerata “awrah”, cioè deve essere coperta.
Violazioni dei diritti delle donne
Dalla ripresa del potere nel 2021, i Talebani hanno intensificato il controllo sui diritti delle donne. Tra le misure restrittive vi sono:
- Limitazioni all’accesso all’istruzione per le ragazze.
- Divieti all’occupazione femminile in molte professioni.
- Accesso negato a luoghi pubblici come parchi e palestre.
Appello per la partecipazione delle donne
Le attiviste e le ex diplomate come Asila Wardak sottolineano l’importanza di coinvolgere le donne nei processi decisionali riguardanti il futuro dell’Afghanistan, avvertendo che l’esclusione di questo gruppo non potrà mai portare a una soluzione duratura.