I soccorritori raccontano il drammatico ritrovamento dei corpi di Luca Perazzini e Cristian Gualdi sul Gran Sasso

Il recente dramma sul Gran Sasso ha evidenziato le operazioni di ricerca e recupero messe in atto per rintracciare due alpinisti dispersi. Cristian Gualdi e Luca Perazzini, i due escursionisti, sono stati ritrovati senza vita il 27 dicembre 2024, dopo un intenso intervento che ha visto coinvolti diversi professionisti del settore. Le squadre di soccorso, grazie all’uso di tecnologie avanzate come elicotteri e sonar Recco, hanno lavorato incessantemente per localizzare i dispersi.

le operazioni di ricerca sul gran sasso

Le operazioni di soccorso sono iniziate all’alba del 27 dicembre, in seguito alla denuncia di scomparsa dei due alpinisti avvenuta la domenica precedente. Le squadre, formate da membri del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) dell’Aquila e della Guardia di Finanza, hanno avviato un’accurata strategia operativa. Alessandro Marucci, il capostazione del CNSAS, ha evidenziato l’importanza della sicurezza durante le fasi di avvicinamento all’area di intervento. Le condizioni meteorologiche favorevoli hanno facilitato l’inizio delle ricerche senza ritardi significativi.

Il maresciallo delle Fiamme Gialle ha dichiarato: “Abbiamo proceduto con cautela dopo aver avuto le conferme dalle osservazioni aeree. Raggiungere il primo disperso ci ha dato un riferimento per il secondo”.

  • Uso della funivia per raggiungere quote elevate
  • Sorvolo degli elicotteri per una visione aerea dell’area
  • Utilizzo della tecnologia sonar Recco per individuare oggetti metallici nascosti sotto la neve

il ritrovamento dei due alpinisti

Le ricerche hanno raggiunto un punto cruciale con l’identificazione di una sagoma a terra da parte di un elicottero. Il maresciallo Francesco Mastropietro, della Guardia di Finanza, ha descritto le operazioni, che hanno incluso l’implementazione di unità cinofile per velocizzare le ricerche, specialmente nel contesto di condizioni climatiche avverse. È stata segnalata la scoperta del primo corpo, consentendo così di concentrare gli sforzi sul secondo disperso.

Marco Iovenitti, del CNSAS, ha concluso positivamente le operazioni, riuscendo a localizzare il secondo corpo. Dopo la liberazione dei corpi dalla neve, è stata richiesta un’ulteriore assistenza aerea per il recupero. Questo intervento ha dimostrato la professionalità e la coordinazione delle squadre di soccorso, operanti in situazioni di elevata complessità.

il contesto e le implicazioni

Questo tragico evento sottolinea l’importanza delle operazioni di soccorso in ambito montano, evidenziando le sfide affrontate dai soccorritori. Le squadre sono costrette ad operare in un ambiente ostile e devono garantire un efficace coordinamento tra le diverse autorità competenti. Le moderne tecnologie, come il sonar Recco, hanno quindi avuto un ruolo cruciale per ottimizzare le ricerche.

Le autorità competenti continueranno a monitorare la sicurezza per gli escursionisti e a lanciare campagne informative per sensibilizzare sull’importanza della preparazione in montagna. Questa triste vicenda rappresenta un monito per tutti gli appassionati di attività all’aperto, evidenziando la necessità di rispettare la natura e adottare comportamenti responsabili e cautelosi.