Il tragico episodio avvenuto al porto di Genova Pra’ ha sollevato serie preoccupazioni riguardo alla sicurezza e alle responsabilità all’interno delle operazioni portuali. In seguito alla morte di Giovanni Battista Macciò, che ha perso la vita a causa di un incidente sul lavoro, sette persone sono attualmente sotto indagine. Questo evento ha messo in evidenza la necessità di esaminare attentamente le dinamiche lavorative nel settore portuale e di garantire che vengano rispettati gli standard di sicurezza.
indagini e accuse
Le indagini sulla morte di Macciò hanno visto coinvolti vari soggetti, tra cui il collega Patrizio Randazzo, alla guida della ralla che ha colpito Macciò mentre eseguiva operazioni di verifica sui container. Oltre a Randazzo, sono stati registrati altri sei indagati, tra cui:
- Antonio Benvenuti – Console della compagnia unica
- Sei membri del Psa (società che coordina i lavoratori portuali)
dettagli sull’incidente
Randazzo ha dichiarato al suo avvocato, Paolo Scovazzi, che la manovra che ha provocato l’accaduto è stata causata da un colpo di sonno. Le autorità hanno acquisito immagini delle telecamere di sorveglianza del porto, che mostrano l’inaspettata direzione assunta dalla ralla durante l’incidente, prendendo di mira Macciò. Sebbene il conducente sia stato trovato positivo ai cannabinoidi, non si sta contestando l’aggravante dato che non si trovava sotto effetto al momento dell’evento.
responsabilità e verifica degli ambienti di lavoro
Le indagini, coordinate dalla pubblica accusa Arianna Ciavattine in collaborazione con la capitaneria di porto e il gruppo Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro di Asl3, hanno portato al sequestro di ulteriori video e documenti relativi allo stato di servizio e all’idoneità del mezzo coinvolto. Quest’ultimo risulta essere nuovo e in perfette condizioni di funzionamento, ma rimane cruciale chiarire i motivi che hanno portato alla manovra che ha causato la tragedia e il ferimento di un altro operatore a bordo della ralla.