Nuove tecnologie per la sostenibilità nell’industria italiana
“Siamo in un impianto che rappresenta il futuro della reindustrializzazione del Paese, partendo dal recupero.” Queste le parole di Luca Dal Fabbro, presidente di Iren, in occasione dell’inaugurazione del primo impianto europeo dedicato al recupero di metalli preziosi e materie prime critiche, realizzato dal Gruppo Iren. Si tratta di un processo innovativo che mira a recuperare risorse locali, una necessità vista la scarsità di materiali disponibili a livello globale.
Caratteristiche dell’impianto
L’impianto, situato a Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo, è in grado di trattare oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno. Rispetto ai metodi convenzionali di estrazione mineraria, il processo genererà una quantità di CO2 ridotta di tre volte. Dal Fabbro sottolinea l’importanza di materiali critici per l’economia italiana, affermando che quasi il 30% del Pil nazionale dipende direttamente o indirettamente da tali risorse.
Innovazione e sostenibilità
La nuova tecnologia adopera processi chimici avanzati, senza ricorrere all’uso di forni, rendendo l’impianto uno dei più avanzati in Europa nel suo genere. Questo approccio non solo evita di impattare negativamente sull’ambiente, ma favorisce anche un ciclo di economia circolare, valorizzando i materiali attraverso il recupero invece di abbandonarli in discarica.
L’impatto sull’economia locale
Con l’obiettivo di rinvigorire il settore industriale, l’impianto consentirà di generare nuovi posti di lavoro e di attrarre investimenti. “Vogliamo crescere nel polo che ci ospita, contribuendo alla creazione di un nuovo modello di industria italiana,” ha concluso Dal Fabbro, esprimendo gratitudine nei confronti della Regione e delle istituzioni locali per il supporto ricevuto.
Benefici chiave
- Recupero di materie prime critiche
- Riduzione delle emissioni di CO2
- Creazione di posti di lavoro
- Sostegno all’economia circolare