Paolo Cognetti, noto scrittore e regista, ha recentemente condiviso la propria esperienza di ricovero in psichiatria. La sua testimonianza evidenzia le difficoltà causate da gravi disturbi mentali e l’importanza di affrontare tali tematiche senza taboo. Questo racconto non solo offre uno spaccato della sua vita, ma invita anche a una riflessione più profonda sulla salute mentale.
19 dicembre 2024 | 09.34
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ricovero e crisi personale
Cognetti ha subito un TSO (trattamento sanitario obbligatorio) a causa di una “grave depressione sfociata in una sindrome bipolare con fasi maniacali“. Ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano, ha deciso di raccontare in un’intervista a ‘Repubblica’ la sua esperienza per combattere la vergogna associata alle malattie nervose e per sottolineare che la ripresa inizia con l’accettazione del proprio essere.
il percorso verso la salute mentale
Cognetti ha accennato alla causa della sua crisi, dichiarando: “In primavera e d’estate, senza un apparente perché, sono stato morso dalla depressione”. Tornato dai suoi ritiri sul Monte Rosa, si è reso conto di trovarsi in una fase creativa. Ha notato un’accelerazione dei suoi pensieri e comportamenti, che hanno insospettito gli amici, portando il medico a disporre il TSO.
episodi maniacali e intervento
Durante le fasi maniacali, si verifica una perdita di inibizioni e di controllo, come spiegato dallo scrittore: “Ho inviato ad amici immagini di me nudo e ho regalato un sacco di soldi”. Questa condizione ha allarmato il suo entourage, temendo per la sua incolumità e quella degli altri. L’intervento è avvenuto con un’ambulanza e la polizia; Cognetti è stato sedato e ha trascorso gran parte del mese di dicembre dormendo a causa dei farmaci.
successo e vulnerabilità
Il suo stato di fragilità si è accentuato con il successo di ‘Le otto montagne’, che ha portato a una riflessione interiore: “Dopo il dopo il Premio Strega, mi sono chiesto: ‘E adesso cosa faccio?'”. Inoltre, la sua vita sentimentale ha influito sulla crisi, poiché ha dovuto affrontare la conclusione di due relazioni significative.
verso una nuova serenità
Oggi, Cognetti esprime il desiderio di avere cinque o sei amici sinceri, la libertà di gestire il proprio tempo e di trascorrere più tempo in luoghi incontaminati. La sua conclusione è chiara: “vivere la cura per riuscire a vivere“, un’affermazione che mette in luce la sua speranza di una rinascita personale.