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tensioni tra stati uniti e canada
L’attuale presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente sollevato interrogativi sull’assistenza finanziaria accordata al Canada, giudicando illogico il supporto annuale superiore ai 100 miliardi di dollari. In un post, egli ha definito il primo ministro canadese, Justin Trudeau, un “governatore”, e ha sostenuto che trasformare il Canada nel “51esimo stato” degli Usa sarebbe “un’ottima idea”. Secondo Trump, nonostante i legami commerciali esistenti, non esiste giustificazione per i sussidi elargiti al vicino del nord.
la proposta di un nuovo stato
Trump ha indicato che molti canadesi sarebbero favorevoli all’idea di diventare parte degli Stati Uniti, esprimendo l’opinione che ciò consentirebbe un notevole risparmio sulle tasse e garantirebbe maggiore sicurezza militare. Durante un incontro con Trudeau a Mar-a-Lago, avvenuto a novembre, l’idea era stata sussurrata con tono scherzoso, ma ora è ripresa con serietà.
copertura delle tensioni diplomatiche
In aggiunta alle sue affermazioni, Trump ha attaccato la recente decisione di Chrystia Freeland, ministra delle Finanze canadese, di dimettersi a causa delle divergenze con Trudeau riguardo alla gestione della minaccia daziaria imposta dagli Stati Uniti. Sottolineando che “il suo comportamento era tossico”, Trump ha manifestato il suo disappunto nei confronti della leadership canadese.
politica canadese sotto pressione
Le dimissioni di Freeland, che aveva ricoperto vari ruoli nel governo dal 2015, si sono verificate in un contesto di calo della popolarità di Trudeau, influenzata da problemi legati a inflazione e immigrazione. Dominate da tensioni economiche e diplomatiche, le relazioni tra i due paesi sembrano avviarsi verso un periodo di ulteriore complessità.
persone chiave coinvolte
- Donald Trump
- Justin Trudeau
- Chrystia Freeland
- Dominic LeBlanc
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