novità sul pensionamento anticipato
Recenti misure governative introducono significativi cambiamenti nel sistema pensionistico italiano, permettendo la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni mediante un accumulo di previdenza obbligatoria e complementare. Questa innovazione è stata proposta dalla deputata della Lega Tiziana Nisini e approvata nel contesto della Manovra 2025.
ragioni alla base della proposta
Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha evidenziato l’importanza di questa misura, ritenendola un passo avanti nella lotta contro le pensioni povere. Con questa modifica, si offre la possibilità di raggiungere un assegno pensionistico equivalente a tre volte il minimo, affrontando in maniera concreta le difficoltà economiche legate alla pensione.
critiche da parte della Cgil
La Confederazione Generale Italiana del Lavoro (Cgil) ha manifestato forti preoccupazioni riguardo a tali misure. La segretaria confederale, Lara Ghiglione, ha sottolineato come il Governo continui a rafforzare le disuguaglianze nel sistema previdenziale, con emendamenti che non affrontano le problematiche strutturali esistenti.
contraddizioni nel sistema previdenziale
Secondo Ghiglione, le nuove regole non rimuovono gli importi soglia, mantenendo requisiti che saranno sempre più difficili da soddisfare. A partire dal 2025, i lavoratori che desiderano usufruire di questa opportunità dovranno dimostrare 25 anni di contributi, e 30 anni dal 2030, con un importo soglia fissato a 3,2 volte l’importo dell’assegno sociale, circa 1.710 euro, un aumento rispetto ai 1.310 euro del 2022.
richieste di interventi strutturali
La Cgil richiede misure più forti per garantire pensioni dignitose, in particolare per i lavoratori che hanno svolto professioni gravose o che percepiscono salari bassi. È essenziale affrontare le questioni legate al lavoro di cura e migliorare le condizioni lavorative in generale.
osservazioni finali
Le dichiarazioni della segretaria confederale evidenziano la necessità di cambiamenti fondamentali nel sistema previdenziale, in grado di garantire un futuro equo per le lavoratrici e i lavoratori. È cruciale che il Governo ascolti queste preoccupazioni e agisca per migliorare le prospettive previdenziali per tutti.