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La Procura Generale ha presentato richieste significative nel processo riguardante i depistaggi legati alla morte di Stefano Cucchi. Secondo l’organo giudiziario, sono emerse nuove valutazioni sui carabinieri coinvolti.
16 dicembre 2024 | 14.40
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Richiesta di assoluzione e prescrizione
Il procuratore ha chiesto l’assoluzione di tre carabinieri, Lorenzo Sabatino, Francesco Di Sano e Tiziano Testarmata, sostenendo che il fatto non costituisce reato. Contestualmente, viene richiesta la prescrizione per altri tre, ossia il generale Alessandro Casarsa, Francesco Cavallo e Luciano Soligo. Infine, si propone di confermare le condanne per Massimiliano Colombo Labriola e Luca De Cianni. Questi otto carabinieri sono coinvolti nel processo d’Appello in seguito al pestaggio e alla morte di Stefano Cucchi, avvenuta nel 2009. La causa legale ha visto imputati otto carabinieri, con condanne in primo grado per vari reati, quali falsa testimonianza e omessa denuncia.
Rinuncia alla prescrizione da parte di tre militari
Tre militari, tra cui Lorenzo Sabatino e Massimiliano Colombo Labriola, hanno deciso di rinunciare alla prescrizione durante il processo di secondo grado, rifiutando qualsiasi altra via d’uscita dal processo al di fuori dell’assoluzione totale. Inoltre, si è registrata la revoca della costituzione di parte civile da parte di Ilaria Cucchi e del padre.
Risultati dell’inchiesta
Nel corso della procedura scaturita dall’inchiesta condotta dal PM Giovanni Musarò, il 7 aprile 2022, tutti e otto i carabinieri avevano ricevuto condanne, a partire da cinque anni per il generale Alessandro Casarsa, seguiti da quattro anni per Francesco Cavallo e Luciano Soligo, due anni e mezzo per Luca De Cianni, e pene minori per gli altri imputati.
Dichiarazione del legale di Labriola e Di Sano
L’avvocato Giorgio Carta ha dichiarato di essere soddisfatto della richiesta di assoluzione per l’appuntato Di Sano, esprimendo fiducia nell’innocenza anche del luogotenente Colombo Labriola. Entrambi, secondo il legale, hanno scelto di non richiedere la prescrizione come segno di volta a un’assoluzione completa. Il legale si aspetta che i giudici di appello valutino con attenzione le prove presentate.
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