Burnout nel SSN: Metà di Medici e Infermieri Tra Stanchezza e Fuga dal Sistema

disagio del personale sanitario

Il report elaborato in collaborazione tra Eurispes e Enpam, rivelato oggi a Roma, mette in luce un quadro preoccupante riguardante il personale del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). I medici e gli infermieri si trovano in una condizione di stanchezza e frustrazione, in cerca di vie di fuga da un ambiente lavorativo che non appare in grado di supportarli adeguatamente. Oltre il 50% degli operatori risulta essere in situazione di burnout.

cambiamenti demografici e generazionali

Il mondo della sanità sta anche assistendo a un significativo cambiamento, con la presenza delle donne che oggi rappresenta circa i due terzi del personale. Questo apporta nuovi approcci e modalità di lavoro, contribuendo a una trasformazione generazionale all’interno del settore.

carenza di personale e conseguenze

Il report segnalato indica come il personale dipendente, che ammonta a 625.282 lavoratori a dicembre 2022, abbia subito gli effetti di politiche di contenimento che hanno ridotto le spese pubbliche in sanità. Queste azioni hanno acuito il disagio tra i dipendenti, provocando una disaffezione crescente verso la professione. L’assenza di turnover ha reso difficile il mantenimento di standard di lavoro accettabili, costringendo gli operatori a sforzi intensivi e duraturi.

incidenza del burnout

Una recente indagine della Federazione dei medici internisti ospedalieri (Fadoi) ha rivelato che uno medico su due è affetto da burnout (52%), mentre quasi 45% degli infermieri risulta nello stesso stato. In entrambe le categorie, le donne soffrono di un’incidenza di burnout più elevata, complicando ulteriormente la conciliazione tra vita lavorativa e familiare.

episodi di violenza e attrattività professionale

L’aumento degli episodi di violenza nei confronti del personale sanitario aggravano ulteriormente la situazione. Circa 18.000 operatori risultano coinvolti in queste aggressioni, con una percentuale significativamente più alta tra le donne. Le professioni più colpite includono gli infermieri, medici e operatori sociosanitari. Questi fattori hanno contribuito a rendere il SSN meno attrattivo per nuovi reclutamenti e per il mantenimento degli operatori esistenti.

motivi di uscita dal SSN

Coloro che decidono di abbandonare il settore pubblico si orientano verso opportunità nel privato o all’estero, cercando una maggiore flessibilità negli orari di lavoro e una riduzione della burocrazia. Inoltre, il cambiamento generazionale ha creato un marcato divario tra le diverse generazioni di lavoratori, con utenti digitali più giovani che tendono a considerare diverse modalità di esercizio della professione.