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Durante la manifestazione nazionale che si svolge oggi a Roma, si stanno alzando forti prese di posizione contro il ddl sicurezza, descritto come un attacco grave a diritti fondamentali e libertà civili. Questa mobilitazione ha visto la partecipazione di migliaia di cittadini che rivendicano la tutela del diritto di protesta.
14 dicembre 2024 | 16.36
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“Siamo circa 50.000”, affermano gli organizzatori della protesta contro il ddl sicurezza, etichettato come un “grave attacco ai diritti, alla democrazia e alla libertà di espressione”. In apertura del corteo, un grande striscione recita “A pieno regime contro ddl paura”, accompagnato da una gigantografia della premier Giorgia Meloni in un controverso abbraccio con Mussolini.
Tra le bandiere presenti, spiccano quelle della Cgil, di Arci, e dei Cobas, alcune delle quali mostrano simboli di solidarietà con la Palestina. Gli organizzatori dichiarano: “Non ci arrendiamo, questo è solo il primo passo”. La Rete nazionale “No a ddl Sicurezza”, composta da circa 200 realtà da tutte le regioni, denuncia come l’attuale legge sia destinata a criminalizzare la protesta, minacciando i diritti fondamentali e creando un clima di autocensura in Italia, trasformando il paese in uno stato autoritario.
Fratoianni raggiunge il corteo: “Si fermino”
Nicola Fratoianni di Avs, giunto in piazza, sottolinea la partecipazione massiccia contro un ddl definito della paura, espresso in un attacco diretto alla libertà di espressione e al dissenso. Fratoianni invita il governo e la maggioranza a fermarsi e ascoltare le voci di protesta.
Il flash mob di Amnesty
Amnesty International ha organizzato un flashmob durante la manifestazione, esprimendo il messaggio “Sicurezza? No minaccia alla libertà di espressione”. Gli attivisti, inginocchiati e con cartelli gialli, hanno chiesto un intervento per proteggere il diritto di protestare pacificamente, supportati da un grande striscione affisso dietro di loro.
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