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Il governo ha introdotto un’importante modifica alla Manovra 2025, riguardante la retribuzione dei membri del governo non appartenenti al Parlamento. La proposta, attualmente in fase di discussione presso la Commissione Bilancio, prevede che tali membri ricevano il “trattamento economico complessivo” previsto per senatori e deputati.
13 dicembre 2024 | 23.15
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Il nuovo emendamento prevede che ai ministri non parlamentari non venga più attribuita solo l’indennità standard, già equivalente per tutti, ma anche altre componenti della retribuzione, comprendenti le diarie e i rimborsi spese legati all’attività di mandato. Tale misura andrebbe a beneficio di circa otto ministri e una decina di viceministri e sottosegretari, comportando un costo annuale stimato di 1,3 milioni di euro.
Schillaci commenta l’emendamento
Il tema ha innescato un acceso dibattito politico. Orazio Schillaci, ministro della Salute, ha sottolineato che “sarà il Parlamento a decidere” e ha affermato di non aver mai fatto scelte influenzate da considerazioni economiche, continuando a perseguire solo i propri obiettivi professionali.
Reazioni dalle opposizioni
Le opposizioni hanno manifestato forte dissenso rispetto all’emendamento. Giuseppe Conte, leader del M5S, ha denunciato la mancanza di vergogna da parte del governo nel proporre un aumento salariale per i membri dell’esecutivo. Egli ha espresso la sua intenzione di affrontare il tema in un evento pubblico il 14 dicembre. Anche Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato, ha commentato, evidenziando l’assurdità di tale proposta in un contesto di difficoltà economica per gli italiani.
Marco Grimaldi, capogruppo di Avs nella Commissione Bilancio della Camera, ha descritto l’emendamento come indecente, sottolineando che la situazione salariale del Paese non dovrebbe essere ignorata, chiedendo anche l’intervento del Presidente della Camera per dichiarare l’emendamento non ammissibile.