Roma, 13 dicembre 2024 – È stato completato con successo il restauro della storica fontana di Piazza di Santa Maria Maggiore, un’importante iniziativa facente parte del progetto PNRR – Caput Mundi, gestito dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. A seguito di sette mesi di lavori, la fontana riacquista il suo splendore, restituendo ai cittadini e ai visitatore un emblema della Roma barocca, che si integra perfettamente nella preparazione dei percorsi giubilari.
Fontana di Santa Maria Maggiore: conclusione anticipata dei lavori
Il termine dei lavori su questa fontana segue di pochi mesi il recupero della fontana di Piazza San Giovanni in Laterano, ultimato nel mese di settembre, segnando un avanzamento significativo nel restauro del patrimonio monumentale della città eterna. Entrambe le fontane ricevano acqua dall’antico Acquedotto Felice, creando un forte legame storico, culturale e urbanistico, evidenziato dall’asse di Via Merulana che unisce le due basiliche.
Un restauro fondamentale per la piazza e per Roma
Il progetto ha affrontato il degrado causato da agenti atmosferici, incrostazioni calcaree, patine biologiche e aree compromesse. Gli interventi eseguiti comprendono disinfezioni, pulizie meccaniche e chimiche, consolidamenti strutturali, rifacimento delle stuccature e applicazione di protettivi per garantire la durabilità della pietra.
È stata prestata attenzione all’impermeabilizzazione delle vasche, così come alla manutenzione delle aree circostanti. Per la fontana di Piazza di Santa Maria Maggiore, è stata anche migliorata l’illuminazione, arricchendone l’impatto visivo nelle ore notturne. I lavori, iniziati il 27 maggio, si sono conclusi il 12 dicembre, per un totale di costi pari a 170.000 euro.
Valore storico e artistico della fontana
La fontana di Piazza di Santa Maria Maggiore ha origini nel 1614 ed è attribuita a Carlo Maderno durante il pontificato di Paolo V. Costruita in travertino, è caratterizzata da una vasca polilobata con lati brevi arrotondati e un catino centrale sorretto da un balaustro ottagonale. Gli elementi decorativi, come aquile e draghi, rimandano al casato Borghese, simboli distintivi dell’era barocca.
Nel corso degli anni, la fontana ha subito varie modifiche, la più significativa nel Settecento con l’introduzione di una gradinata in risposta a cambiamenti sul suolo. I restauri sono avvenuti ripetutamente tra Ottocento e Novecento, culminando negli interventi del 1975-1977 e del 1994-1995, che hanno non solo consolidato l’area circostante ma anche preservato la storica gradinata.
La storia della fontana in Piazza San Giovanni
La fontana presente in Piazza San Giovanni in Laterano, risale alla fine del Cinquecento e viene attribuita a Domenico Fontana. Caratterizzata da una vasca semiellittica e decorazioni che richiamano gli stemmi di Clemente VIII e Paolo V, rappresenta un esempio rilevante dell’architettura rinascimentale. I restauri effettuati nel corso del Novecento e negli anni Duemila ne hanno garantito la conservazione.
In preparazione del Giubileo 2025
Il restauro di queste due fontane costituisce un passo cruciale nella preparazione della città per il Giubileo 2025, contribuendo a rendere i percorsi monumentali più accessibili e migliorando la valorizzazione del patrimonio culturale di Roma. Il progetto PNRR – Caput Mundi si conferma una strategia efficace nel coniugare il recupero del passato con le necessità del presente, riportando alla comunità e ai turisti luoghi simbolici della città nella loro bellezza.