La storica Ape Piaggio si appresta a lasciare l’Italia per un nuovo capitolo produttivo in India, dove verrà trasferita completamente la sua manifattura, destinata principalmente al consumo locale. Dopo 76 anni di operatività, lo stabilimento di Pontedera, situato nella provincia di Pisa, interromperà la produzione di questo iconico veicolo a tre ruote. Questa significativa decisione è stata adottata in risposta alle <> normative europee riguardanti sicurezza e ambiente. La continua produzione richiederebbe l’implementazione di importanti aggiornamenti, come l’introduzione di airbag e sistemi di frenata avanzata. A ciò si aggiunge l’esigenza di conformarsi alle nuove leggi ambientali che entreranno in vigore nell’anno successivo. La chiusura dello stabilimento è stata comunicata ai sindacati nelle scorse settimane, con la previsione che le attività cessino entro la fine dell’anno corrente.
Oltre alla chiusura della produzione, è stato assicurato che l’occupazione non subirà un grave impatto grazie alla riconversione delle linee produttive che saranno destinate alla fabbricazione del Porter, un nuovo veicolo commerciale che erediterà il testimone dall’Ape. Le scorte attualmente disponibili verranno vendute fino all’esaurimento, mentre la produzione si sposterà in India, dove Piaggio ha già avviato la produzione di una versione elettrica dell’Ape, riscontrando risultati incoraggianti per entrambe le varianti di questo modello.
Fonti interne all’azienda hanno specificato che non si tratta semplicemente di una delocalizzazione, ma di una riconversione necessaria per adeguarsi alle nuove regolamentazioni europee. Il veicolo a tre ruote sarà prodotto in India non solo per il mercato domestico, ma anche per quello africano, mentre il gruppo si appresta a lanciare il Porter Elettrico, sviluppato in collaborazione con la cinese Foton.
la reazione dei sindacati alla decisione di piaggio
La scelta di Piaggio non ha sorpreso i rappresentanti sindacali. Angelo Capone, segretario della Fiom Pisa, ha descritto la decisione come “prevedibile”, sottolineando che era necessaria a causa delle modifiche richieste alla motorizzazione, che avrebbero potuto modificare l’identità dell’Ape. Ha ulteriormente rassicurato sul fatto che “non ci saranno conseguenze negative per i lavoratori”.
Questa decisione porta con sé un impatto principalmente ‘sentimentale’, considerando il valore storico dell’Ape per Piaggio e la sua reputazione internazionale. Flavia Capilli, segretaria regionale della Fim Cisl, ha manifestato preoccupazione riguardo alle tre settimane di cassa integrazione che interesseranno 1.100 lavoratori, sperando di ricevere informazioni sui futuri investimenti e sulla riorganizzazione. Samuele Nacci, segretario provinciale della Uilm Pisa, ha ricordato che l’Ape rappresentava meno del 10% del personale, pertanto non sono previsti notevoli effetti sull’occupazione. Ha concluso affermando: “I lavoratori possono essere facilmente ricollocati”, evidenziando l’assenza di una crisi aziendale, in quanto il 9 dicembre si svolgerà una riunione per discutere il contratto integrativo di secondo livello.
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