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Un’importante innovazione è avvenuta a Padova, dove è stato realizzato il primo trapianto a cuore battente al mondo, aprendo nuove prospettive nel campo della cardiochirurgia.
11 dicembre 2024 | 17.19
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A Padova, il professore Gino Gerosa, direttore della UOC di Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova, ha descritto l’importante intervento all’Adnkronos Salute. Grazie a questa tecnica innovativa, il prelievo e l’impianto dell’organo sono avvenuti senza alcun arresto del battito cardiaco, permettendo un profilo di performance ottimale dell’organo trapiantato.
Questo intervento celebra il 57° anniversario dal primo trapianto di cuore, effettuato da Christian Barnard a Città del Capo nel 1967. In questo caso, il cuore è stato prelevato da un donatore in stato di battito, continuando a funzionare durante l’intero processo fino all’impianto, a differenza delle tecniche tradizionali che prevedevano il fermo del cuore durante il prelievo. Il professor Gerosa ha sottolineato che ogni arresto del battito causa un danno all’organo.
Questa innovazione porta con sé numerosi vantaggi:
- Migliorata funzionalità cardiaca post-operatoria.
- Riduzione del danno da ischemia/riperfusione.
- Recupero rapido e dimissioni più veloci dai reparti.
- Applicabilità a tutti i futuri trapianti da donatore a cuore fermo.
Il professor Gerosa ha concluso evidenziando che questa tecnica potrà essere adottata anche da altri gruppi cardiochirurgici in tutto il mondo, contribuendo così a migliorare gli esiti dei trapianti cardiaci.