Esplosione a Calenzano: La Procura Svela le Condotte Scellerate Dietro al Disastro

Il procuratore Tescaroli ha avviato un’indagine approfondita in seguito a un’esplosione avvenuta nel deposito di carburanti Eni a Calenzano. L’evento, accaduto il 9 dicembre 2024, ha causato la perdita di cinque vite e il ferimento di ventisei persone, di cui tre in condizioni gravi.

Le contestazioni e le accuse

Le autorità stanno considerando gravi ipotesi di reato, tra cui omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, aggravati dalla violazione delle normative sulla sicurezza sul lavoro. Secondo l’accusa, ci sarebbero state condotte imprudenti che hanno portato al disastro, in violazione delle procedure di sicurezza.

La ricostruzione dei fatti

Stando alle indagini preliminari, si sospetta che l’esplosione sia stata causata da una fuoriuscita di carburante nel corso di lavori di manutenzione, avvenuti in violazione delle procedure di sicurezza. Il procuratore ha compiuto sopralluoghi nel sito e ordinato perquisizioni negli uffici Eni e della Sergen srl, l’azienda responsabile dei lavori nel momento dell’incidente. Due delle vittime, Giuseppe Cirelli e Gerardo Pepe, erano dipendenti di Sergen.

Le indagini in corso

Tra le ipotesi investigate, c’è quella che un problema tecnico durante le operazioni di manutenzione abbia innescato la catena di eventi culminata nell’esplosione. Testimoni affermano di aver notato liquido fuoriuscire e di avere percepito un forte odore di carburante. La Procura ha pianificato di acquisire tutti i documenti relativi alle operazioni dell’impianto per incrociarli con le testimonianze raccolte.

Il fascicolo delle indagini è attualmente a carico di ignoti, ma si prevede che l’identificazione dei sospettati avverrà in seguito all’effettuazione delle autopsie. È emerso anche che l’impresa Sergen stava effettuando lavori critici per la sicurezza del deposito, e vi sono indicazioni che un dipendente avesse sollevato preoccupazioni riguardo alle condizioni operative del sito.

Principali vittime e testimoni

Le vittime accertate sono state:

  • Giuseppe Cirelli (45 anni)
  • Gerardo Pepe (45 anni)
  • Vincenzo Martinelli (51 anni)

Tra i testimoni rientra anche un lavoratore ferito, il quale ha descritto le condizioni osservate prima dell’esplosione, fornendo dettagli cruciali per l’inchiesta.