l’instabilità in siria e la posizione dell’iran
Con il crollo del regime di Bashar al-Assad, la rete di alleanze e proxy che l’Iran aveva costruito in Medio Oriente ha subito un duro colpo. Negli ultimi anni, il regime ha investito ingenti somme per mantenere la sua influenza politica e militare nella regione, sostenendo attori come Hezbollah e Hamas. Ora queste figure chiave sembrano essersi compromesse, riducendo drasticamente la capacità di deterrenza della Repubblica islamica.
la caduta di assad e le conseguenze per l’iran
Il regno di Assad è stato un punto di riferimento fondamentale per l’Iran, ma la sua caduta segna una catastrofe strategica. Con il riavvicinamento di Donald Trump alla politica americana, l’Iran si trova a dover affrontare nuove sfide, in particolare il ripristino della politica di “massima pressione” che potrebbe ulteriormente ostacolare le sue ambizioni.
Questa situazione ricorda l’intervento americano in Iraq del 2003, ma con esiti opposti: mentre l’abbattimento di Saddam Hussein era stato visto come un’opportunità, la crisi attuale presenta all’Iran una serie di svantaggi. Il Council on Foreign Relations descrive questo momento come una delle “battute d’arresto più gravi” per il Paese dalla guerra con l’Iraq degli anni Ottanta.
le sfide economiche e strategiche
La perdita del regime di Assad ha implicazioni economiche significative per l’Iran, che ha fatto affidamento sulla Siria per le importazioni di petrolio. Solo nel 2023, la Siria ha acquistato pressoché 40 milioni di barili di petrolio iraniano. La connessione con Hezbollah, fondamentale per l’asse della resistenza, è ora compromessa, rendendo l’Iran più vulnerabile.
Teheran, consapevole di questi cambiamenti, ha mostrato interesse a mantenere la propria influenza in Siria chiedendo un governo inclusivo, ma i segnali dai siriani mostrano scetticismo nei confronti di tale intervento.
l’iran e le sue strategie nucleari
Con la scomparsa di minacce immediate per Israele, la deterrenza dell’Iran è diminuita, rendendolo vulnerabile agli attacchi. Analogamente, l’Iran si trova ora a dover affrontare un contesto di leadership in declino, con la Guida Suprema, Ali Khamenei, che si avvicina agli 86 anni. Questo ha portato esperti a ipotizzare un’accelerazione del programma nucleare come mezzo per ripristinare una forma di deterrenza.
Nonostante l’Iran non disponga attualmente di armi nucleari, si osserva un incremento nella capacità di arricchimento dell’uranio. I funzionari iraniani stanno considerando un potenziamento degli sforzi nucleari e una revisione del compromesso stabilito da Khamenei contro le armi di distruzione di massa.
conclusioni sulla posizione dell’iran nel contesto attuale
In sintesi, la caduta di Assad ha innescato una crisi per l’Iran, minando non solo la sua influenza regionale ma anche la sua sicurezza economica e militare. La Repubblica islamica potrebbe trovarsi costretta a rivedere radicalmente la sua politica di sicurezza per rispondere a queste nuove sfide, accelerando il proprio programma nucleare per rimanere un attore rilevante nel contesto geopolitico del Medio Oriente.