Sciopero Generale 29 Novembre 2024: Le Ragioni della Protesta e la Sfida tra Cgil e Uil!

sindacati e democrazia: il diritto di sciopero

Nel contesto attuale, in cui i sindacati si sono auto-proclamati difensori della democrazia, si evidenzia la necessità di integrare la volontà popolare attraverso un eventuale referendum prima di attuare misure drastiche come lo sciopero generale contro la legge di bilancio. Le conseguenze di uno sciopero su scala nazionale ricadono inevitabilmente sulla popolazione, che spesso risulta la più penalizzata da tali decisioni.

contraddizioni nella richiesta di sciopero

Tradizionalmente, uno sciopero motivato da richieste salariali implica un processo di negoziazione con l’entità salariale coinvolta. In questa circostanza, il governo attuale è stato eletto dalla maggioranza degli elettori e non ha interessi economici da salvaguardare. Inoltre, il governo si trova in un contesto di vincoli imposti dall’Unione Europea, oltre a dover fronteggiare un significante debito pubblico ereditato dai governi di schieramenti politicamente più sostenuti dai sindacati.

risposte dei sindacati alle attuali problematiche

In questo clima, la rappresentanza dei cittadini sembra un miraggio, e numerosi sindacati si sono allineati a una posizione politicamente oppositiva, optando per scioperi che sembrano più dettati da motivi politici che da necessità sociali. Infatti, la convocazione dello sciopero di venerdì è avvenuta prima di un confronto parlamentare o di un incontro preliminare con il governo.

Arrivando a una situazione in cui il numero di pensionati affiliati a CGIL e UIL supera i lavoratori attivi, ci si chiede quale possa essere la priorità sindacale da salvaguardare.

mancanza di trasparenza

La retorica sul contrasto all’evasione fiscale solleva interrogativi sulle finanze sindacali. Allo stesso tempo, i sindacati, pur vantando un ampio numero di iscritti, non rendono pubbliche le loro informazioni economiche. Era ora di avviare un dibattito per garantire maggiore chiarezza e trasparenza al fine di tutelare tanto i sindacati quanto i loro patronati, inclusi quelli operanti all’estero.

debito pubblico e assistenzialismo

Lo sciopero non può ignorare il ruolo dei sindacati nell’accrescere l’indebitamento pubblico, alimentato dalle politiche assistenzialiste. Ad esempio, il permesso di pensionamenti anticipati e prepensionamenti ha inciso negativamente, tanto da aver creato situazioni in cui lavoratori raggiungono il pensionamento dopo pochi anni di servizio. Ci si interroga sull’opportunità di mantenere le così dette “baby pensioni”. Una discussione aperta su questo tema è ormai necessaria.

Il calo di credibilità dei sindacati è evidente anche al loro interno, dove si manifestano le differenze tra CGIL, UIL e CISL. Vi è una sensazione di disconnessione dalla realtà, coincidente con l’assenza di un approccio attivo a favore dei lavoratori di settori critici, come quello della sicurezza.

diritto di sciopero e nuove prospettive

L’uso del diritto di sciopero deve rimanere legato a questioni di rilevanza sociale. Infatti, quando si verifica una mobilitazione generale, il rischio è di assistere a una delegittimazione del voto, un aspetto critico per un sistema democratico sano. Si avverte un’urgente necessità di un nuovo sindacato che possa rappresentare adeguatamente i diritti dei cittadini non sindacalizzati.

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