Hussam Eesa, cofondatore del gruppo ‘Raqqa is Being Slaughtered Silently’, ha rilasciato una dichiarazione cruciale riguardo l’attuale situazione della Siria. Durante un’intervista, ha messo in evidenza il grave rischio di un possibile ritorno dello Stato islamico (Is), approfittando del “vuoto di potere” presente nel Paese. Secondo Eesa, la caduta del regime di Bashar al-Assad ha segnato un cambiamento radicale nell’equilibrio di potere, sollevando interrogativi su come le fazioni armate, come Hayat Tahrir al-Sham (Hts), gestiranno il potere.
instabilità e opportunità
Il cofondatore del gruppo ha sottolineato l’opportunità di un “cambiamento politico” in Siria, che si apre dopo anni di potere autocratico, ma ha avvertito del potenziale di “significativa instabilità”. Questa situazione, precisa Eesa, potrebbe essere sfruttata dagli estremisti per riemergere nel conflitto. L’attivista ha richiamato l’attenzione sull’importanza di una governance efficace, riconoscendo che la mancanza di stabilità potrebbe favorire il ritorno di gruppi come l’Is o simili.
la questione di hayati tahrir al-sham
Un punto di preoccupazione evidenziato da Eesa riguarda la percezione dell’Hts come semplice forza di liberazione. Egli ha ricordato che questo gruppo, nato come estensione di al-Qaeda, ha guadagnato una certa stabilità a Idlib, ma continua a operare sotto un regime di governo autoritario. Le aspettative crescenti da parte della popolazione siriana e della comunità internazionale pongono un dilemma significativo per la leadership dell’Hts, la quale dovrà navigare tra le sue radici islamiste e la necessità di legittimazione.
il passato di al-jawlani
Eesa ha espresso forti dubbi su Ahmed al-Sharaa, conosciuto come Abu Mohammed al-Jawlani, attuale leader di Hts. La sua reincarnazione da jihadista a figura nazionale è vista con scetticismo. Nonostante abbia cercato di presentarsi come pragmatico e disposto al riconoscimento internazionale, il suo passato rimane un fardello che suscita sospetti e mancanza di fiducia.