Riunione d’Emergenza dell’ONU sulla Siria: La Sfida di Biden Contro il Ritorno dell’Isis

Le recenti evoluzioni in Siria hanno suscitato forti reazioni sia a livello internazionale che politico. Il crollo del regime di Bashar Assad ha aperto nuove prospettive per il futuro del paese, generando ottimismo nell’amministrazione statunitense.

Reazione del presidente Usa

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato che gli Usa non permetteranno il ritorno dell’Isis in Siria. Biden ha descritto la caduta del regime di Assad come un “momento di opportunità storica” per il popolo siriano, atteso da lungo tempo a una trasformazione. La Casa Bianca si è impegnata a sostenere la Siria e i suoi vicini, contrastando le eventuali minacce e promuovendo una transizione verso una Siria sovrana.

Il presidente ha anche confermato l’invio di alti funzionari nella regione per contribuire alla stabilità e tutelare le forze statunitensi. Durante il suo intervento, Biden ha evidenziato l’importanza di prevenire la possibilità di una rinascita dell’Isis, ribadendo il netto impegno a fermare ogni tentativo di occupazione da parte di questo gruppo.

Riunione d’urgenza del Consiglio di Sicurezza ONU

In aggiunta agli eventi in Siria, oggi si svolgerà una sessione di emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, richiesta dalla Russia. Il vice rappresentante russo presso le Nazioni Unite ha sottolineato che le consultazioni sono necessarie per affrontare la gravità della situazione e le sue potenziali conseguenze per il paese e l’intera regione.

Posizione della Cina

La Cina ha fatto appello a una rapida “soluzione politica” per ripristinare la stabilità in Siria. La portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha dichiarato che è fondamentale che tutte le parti coinvolte lavorino nell’interesse della popolazione siriana, favorendo un clima di distensione e pace.

Attività militari israeliane in Siria

Nel fine settimana, le forze israeliane hanno effettuato un’escursione in territorio siriano, superando la zona demilitarizzata del confine, segnando il primo ingresso nelle terra siriane dall’ottobre del 1973. L’operazione è avvenuta durante un periodo di transizione di potere, in cui i gruppi ribelli hanno avuto successo nel rovesciare il regime di Assad, portando a preoccupazioni di instabilità regionale.

Le forze israeliane hanno preso il controllo della cima del monte Hermon e di altre aree strategiche. Inoltre, l’aeronautica israeliana ha colpito obiettivi militari siriani per prevenire che tali risorse cadano nelle mani dei ribelli, ritenute potenziali minacce per lo stato israeliano. L’intensificazione di queste operazioni strategiche conferma la preoccupazione di Israele riguardo a possibili sviluppi futuri all’interno della Siria.

  • Joe Biden, presidente degli Stati Uniti
  • Dmitri Polianski, vice rappresentante della Russia presso le Nazioni Unite
  • Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese