Il progetto Age-It rappresenta una significativa iniziativa volta a trasformare l’Italia in un centro di eccellenza internazionale per la ricerca sull’invecchiamento. Di recente, la rettrice dell’Università di Firenze, Alessandra Petrucci, ha discusso con l’Adnkronos le ambizioni e gli obiettivi di questa innovativa iniziativa.
La rettrice sottolinea che l’iniziativa si propone di realizzare un laboratorio empirico nella sfera socio-economica, biomedica e tecnologica, per costruire una società inclusiva, accessibile a tutte le fasce d’età. L’obiettivo è sviluppare un istituto che favorisca la sostenibilità per la popolazione futura.
Il progetto si basa sull’idea di vedere l’invecchiamento e il calo della natalità come opportunità, piuttosto che come problematiche isolanti. La rettrice afferma che è necessario affrontare i numeri relative alla natalità in Italia, che attualmente si attesta a un tasso di 1,2 figli per donna, ben al di sotto del livello di sostituzione.
Affrontare l’invecchiamento della popolazione
L’invecchiamento della popolazione viene spesso considerato con un’ottica di ageismo, dove le fasi finali della vita sono viste come un concetto poco produttivo. Per contrastare questa visione, la rettrice Petrucci parla dell’importanza di scelte innovative e patti intergenerazionali per garantire un futuro equo e sostenibile.
Collaborazioni e aree tematiche di ricerca
Il progetto ha attivato una rete di oltre 800 ricercatori in collaborazione con atenei, centri di ricerca e aziende. Le aree tematiche di ricerca comprendono:
- Genetica
- Robotica
- Economia
- Scienze politiche
- Scienze della vita
- Demografia
Riflessioni sulle politiche attuali
Petrucci evidenzia la necessità di decisioni politiche lungimiranti. Essa sottolinea l’importanza di un’azione coerente e di una consapevolezza globale riguardante i problemi demografici. Nonostante le difficoltà, è essenziale promuovere strategie che possano avere effetti a lungo termine.
L’importanza dell’innovazione tecnologica
Il progetto Age-It prevede anche l’integrazione della trasformazione digitale attraverso l’uso di strumenti di intelligenza artificiale. L’università si propone di formare risorse umane capaci di utilizzare l’AI in modo mirato, evitando di considerarla un’autorità infallibile ma piuttosto come un supporto a processi che richiedono tempo e ripetizione.
Tag
Vedi anche