Un grave caso di violenza domestica ha avuto luogo nel quartiere Romanina, a Roma, dove Nicolò Piscitelli, 25 anni e nipote del famoso leader ultrà Fabrizio Piscitelli, è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. Il giovane avrebbe aggredito e minacciato la madre e il fratello, costringendo i familiari a contattare la polizia.
Roma, arrestato Nicolò Piscitelli, nipote di Diabolik
Il segnale d’allerta è giunto durante la notte, quando sono pervenute due chiamate al numero d’emergenza 112 in merito a un grave episodio di violenza all’interno di un’abitazione in via Sante Vandi. Gli agenti delle volanti hanno effettuato un intervento sul posto, raccogliendo le testimonianze dei familiari, che hanno descritto un clima di paura generato dall’aggressività del giovane. Le analisi condotte, insieme allo stato di tensione rilevato nell’abitazione, hanno portato all’arresto immediato di Piscitelli.
Aggressione a madre e fratello
Dopo l’arresto, il giovane è stato trasferito in carcere e resta a disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa della convalida del fermo da parte del giudice per le indagini preliminari. Questo episodio si inserisce in una serie di problematiche legate a precedenti penali; nell’anno 2021, Piscitelli era stato arrestato per detenzione e spaccio di stupefacenti, quando la polizia aveva sequestrato un’ingente quantità di eroina nel quartiere di Tor Bella Monaca.
Il cognome di Piscitelli suscita inevitabilmente associazioni con quello dell’illustre zio, Fabrizio Piscitelli, noto come “Diabolik”, capo ultrà della Lazio, assassinato nel 2019 al Parco degli Acquedotti. Nonostante la notorietà del parente, il nipote sembra essere rimasto intrappolato in un percorso caratterizzato da reati e violenze.
Il caso del celebre zio, Fabrizio Piscitelli
Questo fatto riporta l’attenzione sulla problematica della violenza domestica e sottolinea l’importanza di interventi tempestivi per la protezione delle vittime. L’accaduto mette in risalto la necessità di supportare le famiglie in difficoltà e monitorare i soggetti con precedenti per evitare che simili situazioni possano degenerare in tragedie. Le indagini continueranno per accertare ulteriori dettagli e considerare eventuali ulteriori responsabilità a carico del giovane, già noto alle forze dell’ordine.