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La questioni legate all’export dei componenti essenziali per la produzione di semiconduttori stanno assumendo toni di crescente tensione tra le potenze mondiali.
03 dicembre 2024 | 16.06
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Si è aperto un nuovo capitolo nella ‘guerra dei chip’ tra Cina e Stati Uniti. Il Ministero del Commercio cinese ha comunicato che, a partire da oggi, 3 dicembre, saranno implementate misure per intensificare i controlli sull’export di “beni dual-use” diretti verso gli Stati Uniti. Questa iniziativa colpisce in particolare le esportazioni di componenti chiave nella fabbricazione di chip.
Secondo quanto riportato dal Global Times, un portavoce del ministero ha affermato che “la Cina vieterà l’export di beni dual-use” utilizzati per “scopi militari” e che saranno attuati controlli rigorosi sull’esportazione di gallio, germanio e antimonio. Tra le materie prime fondamentali interessate figura anche la grafite. L’intento dichiarato di queste restrizioni è quello di “proteggerne la sicurezza e gli interessi nazionali”. Queste misure rappresentano una reazione alle recenti decisioni di Washington focalizzate sul settore dei semiconduttori.
Peccato che la Cina accusi gli Stati Uniti di aver “generalizzato il concetto di sicurezza nazionale”, politicizzando e strumentalizzando questioni economiche e tecnologiche. Da Pechino si afferma che Washington “abusa delle misure relative al controllo delle esportazioni”.
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