Gino Cecchettin, padre di Giulia, ha commentato la recente sentenza che ha condannato l’ex fidanzato Filippo Turetta all’ergastolo per omicidio aggravato. Le sue parole esprimono un profondo senso di perdita e l’impossibilità di trovare consolazione in una giustizia che, seppur raggiunta, non può restituire quanto perso.
il pensiero di gino cecchettin
Cecchettin ha affermato: “Non mi aspetto scuse. La sentenza non cambia nulla”. Secondo lui, il risultato del processo non allevia il dolore causato dalla tragica scomparsa della figlia. La giustizia, sebbene realizzata, non modifica l’assenza di Giulia nella sua vita e in quella della società.
riflessioni sulla società
Il padre di Giulia ha aggiunto: “Abbiamo perso tutti come società”. Questo riflette una consapevolezza profonda e critica nei confronti della violenza di genere. Cecchettin ha sottolineato che è necessario lavorare di più per prevenire tali tragici eventi e non limitarsi a infliggere pene severe agli autori di tali crimini.
il cammino da percorrere
In merito al suo futuro, Gino Cecchettin ha dichiarato: “Io ho perso tutto, quindi andrò avanti con il mio percorso”. La sua attenzione si concentra sulla necessità di un cambiamento culturale che prevenga la violenza, affermando che il suo ruolo da padre non potrà mai essere restituito. La sua lotta, quindi, proseguirà oltre questa sentenza, con l’obiettivo di evitare che altre famiglie attraversino un dolore simile.
l’appello per la prevenzione
Cecchettin ha concluso sottolineando che:
- la violenza di genere non può essere combattuta solo con le pene;
- è essenziale un impegno collettivo nella prevenzione;
- il cambiamento deve avvenire attraverso l’educazione e la sensibilizzazione.