Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso oggi un invito chiaro e significativo ai nuovi referendari della Corte dei Conti, sottolineando l’importanza del loro ruolo all’interno di un’istituzione di grande prestigio. Nell’incontro svoltosi al Quirinale, il Capo dello Stato ha evidenziato l’opportunità di entrare a far parte di un organismo dedicato alla tutela della Repubblica, ispirato ai valori fondamentali della giustizia e dell’indipendenza.
02 dicembre 2024 | 19.18
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Durante l’incontro, Mattarella ha ribadito il rispetto dei limiti delle attribuzioni, sottolineando che tale atteggiamento è fondamentale per mantenere l’indipendenza propria della magistratura, che deve essere soggetta soltanto alla legge. Il Presidente ha poi auspicato che i referendari esercitino le loro responsabilità applicando una prudente consapevolezza rispetto ai riflessi sociali ed economici delle loro decisioni.
l’importanza della separazione tra magistratura contabile e potere amministrativo
Mattarella ha approfondito la questione della separazione tra il potere giurisdizionale e il potere amministrativo, richiamando i principi stabiliti negli articoli 28 e 97 della Costituzione. Ha evidenziato le difficoltà che gli agenti pubblici affrontano nel loro operato, come la paura di prendere decisioni a causa di una burocrazia difensiva.
In questo contesto, il Capo dello Stato ha esortato il Parlamento a creare una disciplina che garantisca un esercizio imparziale e adeguato dei compiti che la Costituzione affida alla magistratura contabile. La Corte Costituzionale, nella sentenza n. 132 del 16 luglio 2024, aveva già trattato tali tematiche, evidenziando la complessità del sistema giuridico attuale.
Mattarella ha concluso affermando l’importanza di un’attenta valutazione dei casi concreti nell’applicazione delle regole processuali, affinché le decisioni delle Corte dei Conti possano rispecchiare i principi di buon andamento e imparzialità dell’Amministrazione, tutelando così i diritti dei cittadini e la trasparenza del servizio pubblico.