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In Siria, si registrano significativi sviluppi sul campo di battaglia con l’avanzata dei jihadisti verso Hama e l’uccisione del leader dell’Hts, Abu Mohammad al-Jolani.
01 dicembre 2024 | 10.05
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Gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani hanno riferito che la Russia ha intensificato i suoi bombardamenti aerei contro i jihadisti e l’opposizione al regime di Bashar al-Assad. Questa mattina, i raid aerei russi hanno preso di mira città e villaggi conquistati dal gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hrs) e dalle forze alleate, in particolare nelle province di Idlib, a nord-ovest, e Hama, al centro della Siria.
È stata riportata un’attività aerea simile anche nella città di Aleppo, la quale è stata conquistata dai ribelli tramite un’operazione a sorpresa contro le forze governative. Secondo quanto affermato dal direttore dell’Osservatorio siriano, Abdel-Rahman, i bombardamenti russi non si sono arrestati durante la notte su tutti i fronti.
Uccisione del leader dell’Hts
I jihadisti continuano la loro avanzata nella provincia centrale di Hama, dopo aver riconquistato territori importanti nelle province settentrionali di Aleppo e Idlib. Il Ministero della Difesa siriano ha comunicato l’intenzione di avviare un contrattacco imminente. Notizie dal governo libanese indicano che il leader dell’Hts, Abu Mohammad al-Jolani, è stato ucciso in un attacco aereo condotto da aerei russi sui cieli di Aleppo.
Nelle ultime ore, le forze legate ad al-Qaeda hanno preso possesso dell’aeroporto internazionale di Aleppo, segnando un evento senza precedenti, essendo questo il primo scalo civile sotto il controllo dell’Hts. Gli insorti stanno ora avanzando verso Hama e hanno conquistato diversi centri abitati nella parte settentrionale della provincia. Con l’espansione delle forze ribelli, le milizie sostenute dall’Iran si sono ritirate, mentre le unità curde si sono riposizionate nei sobborghi nord-occidentali di Aleppo.
Diverse fonti indicano un presunto ritiro delle forze militari siriane da alcune aree, ma il Ministero della Difesa di Damasco ha negato tali affermazioni, confermando che le forze armate rimangono schierate nelle loro posizioni, pronte a fronteggiare eventuali attacchi terroristici.