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La situazione attuale in Siria è sotto la lente di ingrandimento, soprattutto in relazione alla presenza di connazionali italiani in alcune aree critiche del paese. Recenti dichiarazioni del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, hanno fornito aggiornamenti importanti riguardo alla questione.
“In Siria ci sono circa 300 italiani, con la metà di essi residenti a Damasco e circa 120 ad Aleppo. Non ci sono pericoli per i nostri connazionali”, ha affermato il ministro, chiarendo che i ribelli hanno assicurato di non compiere atti ostili nei confronti della popolazione civile, compresi gli italiani e i cristiani.
i numeri utili
In un post su X, Tajani ha evidenziato di seguire attentamente gli eventi in Siria, in particolare ad Aleppo. L’Ambasciata italiana è a disposizione per fornire assistenza ai connazionali in difficoltà. Per ogni emergenza, è possibile contattare l’Ambasciata al +963992550555 o l’Unità di Crisi al +390636225.
“Un convoglio dell’Onu partirà domani da Aleppo verso Damasco” ha informato Tajani, specificando che alcuni italiani parteciperanno all’operazione, mentre altri preferiscono rimanere nella città. La maggior parte dei connazionali presenti ad Aleppo è composta da famiglie miste italo-siriane e religiosi italiani.
Diverse dinamiche militari sono attualmente in corso. Tajani ha spiegato che i ribelli, sostenuti dalla Turchia e spesso ex membri di al Qaeda, stanno avanzando a sud senza incontrare resistenza. Nel contesto dell’instabilità generale, il vero rischio è rappresentato dalla potenziale crisi migratoria che potrebbe derivare dalla nuova guerra civile.
“Nessuno è in grado di intervenire con efficacia, Le forze ribelli hanno ricevuto ordini di proteggere i civili e di non attaccare sia gli italiani che i cristiani”, ha concluso Tajani, chiarendo che i danni fino ad ora riguardano principalmente le forze militari
La Russia è schierata a sostegno di Assad in un contesto geopolitico complesso, mentre si continua a lavorare per garantire la sicurezza dei cittadini italiani e per fronteggiare la crisi umanitaria in corso.
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