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Secondo la Russia, l’Occidente intende “occupare l’Ucraina con 100mila peacekeeper”.
30 novembre 2024 | 09.03
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La Nato si mostra sempre più propensa a sostenere un congelamento del conflitto tra Ucraina e Russia. Secondo notizie diffuse dall’agenzia Tass, l’SVR, i servizi di intelligence russi operanti all’estero, hanno tracciato un quadro in cui emerge un impegno crescente dell’Alleanza Atlantica. La Nato avrebbe in programma di realizzare centri di addestramento per accogliere “non meno di un milione di ucraini mobilitati”.
Il piano attribuito dall’SVR all’Occidente prevede, inoltre, un futuro invio di peacekeeping che, secondo la Russia, rappresenteranno una ‘forza di occupazione’: “L’Occidente intende inviare 100mila cosiddetti peacekeepers in Ucraina”, afferma la Tass.
La presenza di migliaia di uomini sarebbe considerata un primo passo verso una “effettiva occupazione” dei territori ucraini, che potrebbero essere “divisi tra Romania, Polonia e Germania”, nonostante non confinino direttamente con l’Ucraina. Questa visione di scenario consente a Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, di intervenire affermando che “lo schieramento di peacekeepers è una possibilità solo con il consenso delle parti coinvolte” nel conflitto, necessitando quindi dell’approvazione di Vladimir Putin.
L’apertura di Zelensky
Le notizie provenienti da Mosca emergono in un momento critico, coincidente con l’apertura del presidente ucraino Volodymyr Zelensky sulla possibilità di congelare il conflitto: si potrebbe considerare una tregua, afferma, a condizione che i territori ucraini siano posti sotto l’ombrello della Nato, con il fine di escludere le mire di Vladimir Putin. L’apparente apertura non implica però la rinuncia ai territori considerati annessi dalla Russia; Kiev è decisa a fermare la “fase calda” della guerra e intende perseguire successivamente una “via diplomatica” per raggiungere i propri obiettivi.
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