accertamenti sull’episodio di contaminazione
L’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare ha avviato verifiche riguardanti un episodio di potenziale contaminazione da plutonio avvenuto presso il centro di ricerche di Casaccia, situato a pochi chilometri da Roma. Secondo quanto comunicato dall’Isin, un lavoratore sarebbe stato esposto a sostanze radioattive nell’ambito delle attività di gestione. La centralità dell’impianto di Casaccia è sottolineata dal fatto che esso rappresenta il più grande complesso di laboratori gestito dall’Enea e si trova a circa 25 km a nord-ovest della capitale, vicino al lago di Bracciano.
le indagini avviate
Inizialmente, l’Isin ha condotto una prima ispezione e raccolto le dichiarazioni dei responsabili riguardo l’accaduto. Gli accertamenti continueranno con una seconda ispezione programmata nei prossimi giorni. Si sta procedendo per comprendere come sia potuta verificarsi la contaminazione di un membro del personale, nonostante l’adozione di misure di sicurezza e dei dispositivi di protezione previsti dalla normativa vigente. L’Ispettorato ha sottolineato l’importanza di identificare eventuali falle nelle procedure di sicurezza e di attribuire eventuali responsabilità.
la posizione di sogin
Sogin, l’ente incaricato della gestione delle scorie nucleari, ha diffuso una nota in cui precisa che non si è trattato di un “incidente nucleare”. Essa ha chiarito che il 21 novembre scorso un dipendente ha subito un episodio di “contaminazione interna” durante attività di gestione dei rifiuti radioattivi, con potenziale superamento dei limiti di dose annuale previsti. È stato affermato che le autorità competenti sono state informate tempestivamente.
monitoraggi e rassicurazioni
In seguito all’accaduto, Sogin ha attivato le procedure necessarie per garantire la salute dei lavoratori. I monitoraggi effettuati hanno fornito dati rassicuranti, e l’ente continuerà a seguire l’evoluzione della situazione. Importante sottolineare che Sogin ha escluso qualsiasi contaminazione dell’ambiente esterno.