sciopero del settore sanitario del 20 novembre
Il settore sanitario ha vissuto un’importante mobilitazione il 20 novembre, organizzata da sindacati indipendenti che coinvolgono medici, infermieri e personale tecnico-amministrativo. L’evento ha ottenuto una grande copertura mediatica. Le problematiche sollevate riguardano non solo le criticità evidenti nel Sistema Sanitario Nazionale, ma anche la frustrazione verso le proposte di aumento salariale contenute nella Legge di Bilancio 2025, attualmente in discussione presso il Parlamento.
preoccupazioni condivise
Le istanze avanzate dai sindacati del settore sanitario sono condivise anche dalle federazioni di personale pubblico e privato, parte delle maggiori confederazioni sindacali. L’opinione pubblica manifesta una particolare sensibilità verso le difficoltà di accesso a servizi diagnostici e cure ospedaliere. La scarsa disponibilità di personale sanitario si rivela una delle principali cause di questi ritardi, aggravando ulteriormente le condizioni di lavoro nel settore. Le analisi comparative con altri Paesi sviluppati evidenziano una situazione sfavorevole per l’Italia.
- Medici
- Infermieri
- Personale tecnico-amministrativo
- Sindacati indipendenti
- Federazioni di personale pubblico e privato
analisi della situazione attuale
Secondo una recente valutazione dell’Ocse, l’Italia occupa l’ultimo posto tra i 37 Paesi sviluppati per quanto riguarda l’aumento della spesa sanitaria pubblica pro capite, che segna un incremento del +120% contrapposto a una media di oltre il 200%. La spesa pro capite effettiva, pari a 3.254 dollari, è inferiore rispetto alla maggior parte degli altri Stati. Inoltre, solo il 6,2% del PIL italiano è destinato alla sanità, un valore ben sotto a quello di Germania, Francia e Spagna.
conseguenze della mancanza di personale
Il numero di medici e infermieri per abitante in Italia è inferiore alla media europea, con retribuzioni per il personale infermieristico che risultano significativamente più basse rispetto agli standard previsti a livello europeo. La scarsa attrattività delle professioni in ambito sanitario porta a una significativa emigrazione di talenti italiani verso altri Paesi, aggravata dalla bassa percentuale di laureati in infermieristica, pari al 16,4% del totale dei laureati, contro il 37% della media UE.
sostenibilità della spesa pubblica
Le problematiche sanitarie sono ampiamente riconosciute anche dall’opposizione politica, che accusa il Governo di non allineare adeguatamente la spesa pubblica alle reali necessità del sistema. Sebbene la richiesta di razionalizzazione della spesa pubblica emerga come prioritaria, la diminuzione della spesa sanitaria in proporzione al PIL ha rappresentato un fenomeno costante, indipendentemente dalle varie amministrazioni. La salute e il benessere delle persone sembrano essere stati sacrificati a favore di altre priorità economiche.
- Rappresentanti dell’opposizione parlamentare
- Governo
- Analisti della spesa pubblica
- Sindacati del settore sanitario
Le dinamiche attuali richiedono una riflessione approfondita e un intervento efficace per superare le evidenti carenze e garantire un servizio sanitario di qualità e accessibile per tutti i cittadini.