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Il congresso dedicato allo studio delle malattie infiammatorie croniche intestinali ha posto l’accento su un approccio interdisciplinare e sulla riformulazione di linee guida.
28 novembre 2024 | 16.25
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Massimo Claudio Fantini, segretario generale di Ig-Ibd, ha inaugurato il XV Congresso nazionale della sua organizzazione, attualmente in svolgimento a Riccione fino al 30 novembre. Egli ha evidenziato l’emergere di nuovi farmaci sviluppati attraverso oltre 30 anni di ricerca, dunque, nuove molecole e opportunità per i pazienti. La discussione ha toccato anche l’innovazione nelle tecniche endoscopiche e l’integrazione dell’intelligenza artificiale per una migliore valutazione delle infiammazioni associate a queste malattie.
Fantini ha sottolineato come l’innovazione porti con sé il tema della sostenibilità, non soltanto in riferimento ai farmaci ma anche alle tecnologie endoscopiche, rimarcando la necessità di una gestione dei pazienti che integri nuove figure professionali e un maggiore dialogo con i chirurghi. Ciò è fondamentale per ottimizzare i costi e migliorare le performance nelle terapie delle malattie infiammatorie croniche intestinali.
Nonostante l’esistenza di varie linee guida e documenti di consenso, gli standard qualitativi delle cure per queste patologie mostrano ancora una certa eterogeneità sia a livello nazionale che internazionale. In Italia, il gruppo Ig-Ibd ha avviato un processo di Consensus Delphi per analizzare e generare standard qualitativi di cura. Fantini ha chiarito che gli standard di cura rappresentano un progetto cruciale che mira a fornire indicazioni operative a livello locale, in linea con le esigenze delle diverse amministrazioni regionali. Questa strategia non avrà solo ripercussioni cliniche, ma anche economiche, poiché una gestione più efficace della malattia si tradurrà in una riduzione dei costi diretti e indiretti associati alla sua cura.
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