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Si svolgerà il 12 e 13 dicembre presso Palazzo Pirelli il convegno ‘S3, Salute sessuale Sia’, incentrato sulla salute maschile e sulla prevenzione andrologica.
Dalla fine degli anni ’70, la figura dell’andrologo si è affermata come fondamentale per la salute maschile in Italia, subentrando alla visita di leva, che era stata sospesa nel 2004. La Società italiana di andrologia (Sia), fondata a Pisa nel febbraio 1976, organizza questo convegno a Milano, per fare il punto sui traguardi raggiunti dalle precedenti campagne informative e sulle future sfide della prevenzione andrologica, destinate a tutte le età.
Negli anni, la Sia ha promosso iniziative significative. Tra queste, la Settimana di prevenzione andrologica, attivata nel 1999, che ha fornito a migliaia di uomini l’opportunità di ricevere visite gratuite, fornendo anche alla Sanità nazionale dati utili per scopi epidemiologici e di ricerca. Questo progetto ha coinvolto più di 265 strutture sanitarie in Italia e ha consentito di raccogliere informazioni rilevanti.
Le dodici edizioni svolte hanno evidenziato che il 62% dei partecipanti si è sottoposto alla prima visita andrologica, con un 29% di diagnosi di patologie andrologiche. Ciò ha reso evidente l’importanza di un’azione prevenzionistica costante.
Iniziative e successi della Sia
Nel 2014, la Sia ha lanciato attività che hanno portato alla proposta della prima Legge Regionale di prevenzione andrologica, con creazione di strutture negli ospedali per esaminare giovani. Questa proposta, diventata Legge n. 25 del 25 novembre 2019 nella regione Lazio, ha dato riconoscimento alla salute sessuale maschile e alla necessità di una diagnosi precoce.
Recentemente, la Sia ha avviato la campagna biennale #e-Sia-prevenzione (2023-2024), rivolta ai giovani tra i 16 e i 35 anni, in collaborazione con enti militari e accademici. L’obiettivo è sensibilizzare sulla salute sessuale maschile utilizzando mezzi di comunicazione moderna e social media, promuovendo così una cultura in cui la salute non sia più un tabù.
Un’indagine condotta con l’Università Iulm di Milano ha rivelato che, nonostante una maggiore consapevolezza rispetto agli anni ’80, il 73% dei giovani non ha mai effettuato una visita andrologica, spesso confidando su informazioni reperite online. Fenomeni come la ‘cybercondria’ pongono nuove sfide per l’andrologia, che deve sapersi adeguare e mantenere un rapporto medico-paziente efficace.
La Sia intendere educare alla consultazione delle fonti, auspicando un futuro in cui tecnologia e interazione umana si integrino, garantendo un’adeguata prevenzione e diagnosi efficace.
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