Una nuova iniziativa diplomatica si sta sviluppando nella regione, con una delegazione egiziana attesa a Tel Aviv per discutere un potenziale accordo che possa contribuire alla conclusione del conflitto in corso. Le notizie recenti suggeriscono un’apertura da parte di Hamas verso una tregua con Israele, a condizione che si attenda l’insediamento di Donald Trump il prossimo gennaio.
Accordo egiziano in arrivo a Tel Aviv
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal e confermato da funzionari egiziani, la delegazione del Cairo presenterà oggi un’ipotesi di accordo per mettere fine alla guerra a Gaza. Fonti vicine al processo negoziale rivelano che il viaggio è indice di un certo ottimismo riguardo al raggiungimento di un’intesa.
La proposta di accordo contempla un cessate il fuoco temporaneo della durata di uno o due mesi, durante i quali si discuterebbero i dettagli per la gestione della situazione post-conflitto. Un aspetto cruciale della bozza è il rilascio graduale degli ostaggi, con particolare attenzione per gli anziani e per coloro che soffrono di patologie gravi.
Crescita dei conflitti a Gaza
In concomitanza con le manovre diplomatiche, la situazione sul terreno rimane critica. Recenti attacchi israeliani hanno provocato pesanti perdite umane. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, un attacco aereo ha causato la morte di quattro civili nei pressi di Khan Younis, mentre un altro raid ha fatto registrare nove vittime nel nord della Striscia di Gaza.
Dichiarazione dell’Idf
È stata emessa una comunicazione urgente da parte dell’Idf, rivolta ai residenti del Libano meridionale, sconsigliando di rientrare nelle zone a sud della linea indicata in una mappa diffusa. Il portavoce dell’Idf ha avvertito i cittadini che spostarsi verso sud li esporrebbe a potenziali rischi.
I luoghi specifici menzionati includono i villaggi di:
- Shebaa
- Al-Habbariyeh
- Marjayoun
- Arnoun
- Yahmar
- Al-Qantara
- Shaqra
- Bara’shit
- Yater
- Al-Mansouri