Il G7 Salute e la lotta all’antimicrobico-resistenza
Nell’ambito dell’evento finale del G7 Salute che si svolge a Bari, è emersa con forza la questione della resistenza agli antimicrobici, una problematica seriamente preoccupante in Europa. Durante la seduta plenaria intitolata ‘Antimicrobico-resistenza: la strada da seguire’, il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha sottolineato la gravità della situazione, evidenziando come questa condizione sia responsabile di circa 35.000 decessi l’anno, con una stima di 12.000 morti solo in Italia.
Investimenti e strategie governative
Per far fronte a questa emergenza, il Governo italiano ha attuato un Piano triennale di contrasto, investendo 40 milioni di euro all’anno, definendo così un impegno strutturale di 120 milioni di euro complessivi. Gemmato ha fatto riferimento a preoccupanti proiezioni dell’OCSE, che riguardano l’aumento delle spese associate al trattamento delle infezioni resistenti, stimando che, se non si interverrà, gli ospedali dei Paesi del G7 potrebbero registrare 7 milioni di giorni di degenza in più ogni anno, con un pensiero particolare all’Italia, che subirà un incremento di 1,3 milioni di giorni di degenza annui.
Innovazione e incentivi per nuovi antibiotici
Il sottosegretario ha messo in rilievo l’importanza degli incentivi per stimolare la ricerca di nuovi antibiotici. È stato annunciato per la prima volta il coinvolgimento dell’Italia nel sistema di incentivi a livello internazionale, con 21 milioni di euro destinati alla global partnership no-profit CarbX. Questo approccio mira a promuovere investimenti nella ricerca di nuovi antibatterici attraverso strategie di incentivazione.
Misure nazionali e riduzione del consumo di antibiotici
In aggiunta agli sforzi nel campo della ricerca, Gemmato ha comunicato l’intenzione del Governo di destinare fino a 100 milioni di euro dal Fondo farmaci innovativi per lo sviluppo di agenti in grado di affrontare infezioni da germi multiresistenti. È stato sottolineato che il 50% del consumo di antibiotici in Italia proviene dalla filiera zootecnica, con una significativa riduzione dell’uso nel settore veterinario, pari a oltre il 46% rispetto al 2016, grazie all’introduzione della ricetta elettronica veterinaria e a rigide politiche di tracciamento.
Strategie veterinarie e buone pratiche
Il sistema informativo Classyfarm permette di classificare gli allevamenti secondo il rischio di resistenza agli antibiotici, incentivando gli allevatori virtuosi attraverso un fondo annuale di 376 milioni di euro. Gemmato ha inoltre espresso gratitudine nei confronti dei medici veterinari, che svolgono un ruolo cruciale nella sorveglianza e nella prevenzione. Nessun Governo in precedenza aveva investito così tanto contro la resistenza agli antibiotici, facendo affidamento su meccanismi di incentivi push and pull.
- Marcello Gemmato – Sottosegretario alla Salute