Il divieto di protesta al Carnevale di Cinisi
Il Carnevale di Cinisi, un evento di grande importanza nel panorama festivo siciliano, è al centro di una controversia a seguito della pubblicazione di un bando comunale. All’interno di quest’ultimo, un articolo specifico vieta apertamente le “forme di protesta” e i “comportamenti di dissenso”. Questa decisione ha provocato reazioni veementi da parte di cittadini e associazioni locali, evidenziando un confronto acceso tra arte e politica.
Le reazioni delle associazioni locali
L’articolo 11 del bando, che stabilisce divieti riguardanti le manifestazioni di dissenso, è stato oggetto di critiche aspre. L’ex assessore comunale Salvo Biundo ha definito tali restrizioni come una forma di “dittatura”, esprimendo incredulità per la scelta dell’amministrazione. Anche Filippo Mannino, rappresentante dell’associazione ‘La Maschera’, ha sottolineato l’inadeguatezza di un avviso considerato lesivo e riduttivo nei confronti della comunità cinisense.
Una riunione decisiva
Durante una riunione straordinaria programmata per affrontare la questione, è emersa l’indignazione degli operatori culturali che, nel corso degli anni, hanno trasformato beni confiscati alla mafia in laboratori di creatività e aggregazione sociale. Sia Biundo che Mannino hanno espresso la loro contrarietà a un bando ritenuto vessatorio e irrispettoso nei confronti di chi ha investito tempo e risorse nella tradizione carnevalesca.
La posizione della sindaca
La sindaca di Cinisi, Vera Abbate, ha cercato di stemperare le tensioni, affermando chiaramente che il bando segue le norme vigenti, specificando che non si intende negare la satira nei confronti dell’amministrazione. Abbate ha sottolineato che l’articolo 11 ha l’obiettivo di proteggere l’immagine dell’ente comunale evitando possibili offese o manifestazioni ingiuriose.
La libertà di satira
Abbate ha ribadito che la libertà di espressione è un elemento fondamentale della democrazia e ha invitato i partecipanti al Carnevale a continuare a utilizzare la satira nei suoi confronti. Ha inoltre specificato che simili normative sono di prassi in altri comuni, come nel caso di Termini Imerese e Sciacca.
Interpretazione dell’articolo 11
Nella sua comunicazione, la sindaca ha chiarito che l’intento dell’articolo 11 non è quello di limitare la creatività degli artisti locali, ma di garantire un ambiente festoso in armonia con la tradizione carnevalesca. Ha esortato la comunità a mantenere un dialogo aperto, riconoscendo il valore della critica e della satira.
Conclusioni sull’argomento
La polemica sul bando del Carnevale di Cinisi rimane accesa e simbolica di una più ampia discussione su libertà di espressione e coinvolgimento culturale all’interno delle comunità. La questione solleva interrogativi su come le amministrazioni possano gestire tali eventi senza limitare l’espressione artistica.
- Salvo Biundo – ex assessore comunale
- Filippo Mannino – associazione ‘La Maschera’
- Vera Abbate – sindaca di Cinisi